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Val di Susa, boom di separazioni coniugali per non pagare l'Imu: individuati 160 "furbetti"

Separazioni Val di Susa

Per non pagare l'imposta municipale avevano finto una separazione: le Fiamme Gialle hanno identificato 160 "furbetti" in Val di Susa.

Le indagini della Guardia di Finanzia di Bardonecchia hanno portato all’identificazione di 160 “furbetti dell’Imu” che avevano finto una separazione e una residenza in quella che è risultata essere la loro seconda casa in Val di Susa per non pagare l’imposta municipale. Il danno erariale arrecato alle amministrazioni sfiora il milone di euro.

Separazioni in Val di Susa

Tutto è iniziato perché le Fiamme Galle, in due anni di controlli, non hanno mai accertato la presenza di queste persone nella casa di montagna. “Sono separato ma non abbiamo messo di mezzo gli avvocati perché i figli sono ancora troppo piccoli“, era la giustificazione che si sentivano dire più spesso. Inoltre, nonostante avessero affermato di fare ogni giorno centinaia di chilometri per andare a lavoro, i tabulati Telepass non indicavano tracce del loro passaggio se non a Natale, Ferragosto e durante i fine settimana.

Separazioni in Val di Susa: le indagini

I finanzieri hanno così iniziato ad indagare dando avvio all’operazione “Altera Domi” effettuando accertamenti su tutte le persone residenti da sole nei principali comuni valsusini. I nominativi erano migliaia ma, dopo una logica scrematura, hanno evidenziato i primi 160 casi anomali distribuiti tra Bardonecchia, Sauze d’Oulx, Sestriere, Oulx, Cesana Torinese, Sauze di Cesana, Claviere e Pragelato.

Incrociando le testimonianze dei vicini con i dati relativi ai consumi di acqua, luce, gas e riscaldamento, hanno verificato che le abitazioni indicate come abituale residenza erano in realtà seconde case (su cui dunque si paga l’Imu) a tutti gli effetti, utilizzate solo d’estate o concesse in affitto per lunghi periodi.

I loro proprietari, che avevano asserito di essersi separati e di vivere qui abitualmente per non pagare l’Imu e godere di altre agevolazioni su Iva, Irpef e imposte di registro, risiedevano in realtà con le loro famiglie.

Separazioni in Val di Susa: le indagini

Il danno provocato alle casse degli otto paesi della Val di Susa sfiora il milione di euro. Per il momento ne sono stati recuperati circa 550 mila: la maggior parte, anche in base alle rendite catastali, spetterà a Bardonecchia, seguita da Sauze d’Oulx e Sestriere. I sindaci li utilizzeranno per realizzare parchi, sistemare scuole e stanziare fondi per persone non abbienti e enti di beneficienza. Molti dei cittadini interessati hanno chiesto scusa e hanno fatto ricorso a forme di ravvedimento operoso.