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Imu sulla prima casa, l'Ocse consiglia all'Italia il ripristino della tassa

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Al fine di aumentare il gettito fiscale, l'Ocse ha consigliato all'Italia di reintrodurre l'Imu sulla prima casa con esenzione per le famiglie povere.

La crisi economica conseguente alla pandemia di coronavirus potrebbe far tornare in auge l’Imu sulla prima casa, al fine di aumentare il gettito fiscale diminuito a partire dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Negli ultimi giorni infatti, l’Ocse ha consigliato all’Italia di reintrodurre la tassazione sulla residenza primaria, pur con esenzioni per le famiglie a basso reddito. Tale raccomandazione si accompagna alla necessità di un aggiornamento dei valori catastali, ormai fermi al 1989.

Imu prima casa, l’Ocse consiglia reintroduzione

Stando alle più recenti previsioni, reintrodurre l’Imu sulla prima casa triplicherebbe l’attuale gettito fiscale, soprattutto tenendo contro che in Italia circa il 90% della popolazione vive in una casa di proprietà. Già oggi con l’Imu sulle seconde case lo Stato raccoglie ogni anno circa 20 miliardi di euro.

Tuttavia sempre secondo l’Ocse dal pagamento dell’Imu sulla prima casa dovrebbero essere esentati i nuclei famigliari a basso reddito, che potrebbero essere individuati con parametri quali ad esempio l’Isee. Al di sotto di una certa soglia minima infatti il contribuente dovrebbe essere esentato dal pagamento, mentre al di sopra della suddetta soglia verrebbe applicata un’aliquota minima. Tale sistema era peraltro già stato presentato dal Pd durante il primo governo Conte, salvo poi essere abbandonato dato che non avrebbe trovato il supporto delle forze politiche presenti in Parlamento.

Al di la dei consigli dell’Ocse però, gli esperti segnalano come un’eventuale applicazione dell’Imu sulla prima casa potrebbe contribuire ad abbattere ancora di più l’asfittico mercato immobiliare italiano, ormai fermo dal 2009. Una possibile nuova tassa sugli immobili continuerebbe infatti a frenare la voglia dei cittadini di investire nel mattone, come già accaduto con l’Imu sulle seconde case. I recenti sforzi per rendere più vivace il mercato, come l’introduzione di incentivi alla ristrutturazione con il Superbonus 110%, verrebbero dunque vanificati dall’Imu sulla prima casa.