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Variante Delta sintomi, l'immunologo Cossarizza: "I primi sintomi sono diversi da quelli classici"

Variante Delta

L'immunologo Andrea Cossarizza di Unimore ha spiegato che i primi sintomi della variante Delta del Covid sono differenti rispetto a quelli classici.

L’immunologo Andrea Cossarizza di Unimore ha spiegato che i primi sintomi della variante Delta del Covid sono differenti rispetto a quelli classici. Questa variante non è più pericolosa, ma si trasmette più facilmente e può provocare gli stessi danni.

Sintomi della variante Delta: le parole dell’immunologo Cossarizza

La variante Delta non è più pericolosa del ceppo originario del Covid, ma è vero che si trasmette con molta più facilità e può provocare dei danni molto simili. Proprio per questo non bisogna abbassare la guardia e bisogna continuare a stare attenti. L’avvertimento arriva dall’immunologo di Unimore, Andrea Cossarizza. Il medico ha spiegato che il vaccino sta dimostrando di essere un’arma molto efficace. In un’intervista per il Resto del Carlino ha spiegato che la variante Delta è più infettiva, ma i vaccini funzionano abbastanza bene. “Perché è stato visto che una prima dose protegge non tanto dall’infezione ma soprattutto dalla malattia grave e dal ricovero, con delle percentuali che dopo una dose vanno dal 60 al 70% e dopo la seconda dose vanno dal 95 al 100%. Una persona che ha completato il ciclo di vaccinazione non dovrebbe avere paura della Delta” ha spiegato il medico.

Variante Delta, chiarimenti sui sintomi

Vanno mantenute tutte le precauzioni perché la variante attacca quindi ci si può infettare, magari non ammalarsi, ma comunque trasmettere. È una cosa abbastanza ovvia. Il ‘liberi tutti’ in un momento in cui la variante Delta è in circolazione anche in Emilia-Romagna non deve farci paura ma ci deve fare stare attenti. Bisogna tenere la mascherina almeno al chiuso e negli ambienti ristretti; all’aria aperta, dove si può pensare di essere un po’ più liberi, bisogna mantenere il distanziamento ed evitare assembramenti” ha spiegato l’immunologo. Per quanto riguarda la notizia che la variante Delta è una trasformazione del virus dovuta alla vaccinazione, il medico ha spiegato che si tratta di una sciocchezza. “Il virus non sfugge a nessuna vaccinazione; le persone che hanno sviluppato la variante Delta non erano vaccinate, per cui non c’è alcun tipo di pressione nei vaccini sulle varianti. Il problema è che i virus mutano e si replicano migliaia di volte; gli enzimi riparano i danni e mettono a posto le sequenze ma non sono perfette quindi ogni tanto scappa un errore e l’errore diventa una mutazione. Più un virus si replica più mutazioni si creano” ha dichiarato Cossarizza.

Variante Delta, i primi sintomi assomigliano a un raffreddore

I vaccini, secondo quanto dichiarato da Cossarizza, bloccano la replicazione. “La variante Delta è molto brava a dividersi perché è più infettante: dobbiamo fare in modo che non diventi anche più aggressiva” ha spiegato. “In Inghilterra hanno vaccinato un sacco di persone in tempi rapidissimi, ma abbiamo anche visto molti assembramenti in concomitanza degli europei di calcio. Avere riaperto i pub e gli stadi senza grosse protezioni ha provocato questo fenomeno. Se non estirpiamo totalmente il virus avremo sempre persone infette che possono comunque generare qualche variante” ha aggiunto il medico, che ha voluto anche parlare dei sintomi, che sono diversi da quelli classici. “Con la variante Delta all’inizio i sintomi sono simili al raffreddore – cefalea, mal di gola e raffreddore – ma poi la tosse aumenta quando il virus scende nei polmoni e si mette a fare il suo mestiere. La variante Delta non è simpatica, ti ammazza come il virus di prima” ha aggiunto.