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Variante Lambda arrivata in Italia dal Perù, cosa sappiamo: sintomi, tasso di mortalità e diffusione

Variante Lambda

Le caratteristiche della variante Lambda, identificata per la prima volta in Perù e attualmente diffusa in almeno trenta paesi.

Oltre alla minaccia della variante Delta, rilevata per la prima volta in India, in Italia è stata rilevata anche la presenza della mutazione Lambda. Si tratta del ceppo precedentemente noto come C.37 identificato in Perù a dicembre dello scorso anno.

Variante Lambda: cos’è

Attualmente è presente in trenta paesi, tra cui Australia e Regno Unito, ed è considerata una delle più pericolose e con maggior capacità di diffusione. Basti pensare che quando fu inizialmente identificata i contagiati da questa variante erano soltanto uno ogni 200 ma già a marzo la diffusione era arrivata al 50% dei casi della capitale peruviana e oggi rappresenta oltre l’80% del totale.

Si tratta di dati che indicano un’alta trasmissibilità che si sospetta essere addirittura maggiore di quella della variante Delta (a sua volta fino al 60% più contagiosa dei principali lignaggi in circolazione). Tra le sue potenziali caratteristiche, che andranno confermate da studi e analisi, potrebbe anche esserci un aumento della mortalità.

Il Perù è infatti il paese con il più alto tasso di mortalità per Covid. Dall’inizio della pandemia si contano infatti oltre 2 milioni di contagi e 194 mila morti con circa 400 decessi al giorno. Considerando che il paese ha 32 milioni di abitanti, si può dedurre la gravità della situazione.

Variante Lambda: resiste al vaccino?

Un recente studio in preprint condotto da scienziati dell’Istituto di Scienze Biomediche dell’Università del Cile che hanno condotto test di neutralizzazione sfruttando il plasma di pazienti immunizzati col vaccino cinese CoronaVac, hanno osservato che per la variante Lambda essa è risultata ridotta di 3,05 volte rispetto al ceppo originario, di 2,33 volte rispetto alla variante Gamma e di 2,03 volte rispetto alla variante Alfa.

I nostri dati mostrano per la prima volta che le mutazioni presenti nella proteina Spike della variante Lambda conferiscono fuga agli anticorpi neutralizzanti e una maggiore infettività“, hanno rilevato. Da ricordare comunque come la ricerca non sia ancora stata sottoposta a revisione paritaria e dunque pubblicata su una rivista scientifica.

Variante Lambda: perché è più preoccupante

La variante Lambda desta maggiore preoccupazione per la combinazione di sette mutazioni rilevate sulla proteina Spike del patogeno pandemico sfruttato per legarsi al recettore delle cellule umane, rompere la parete cellulare, riversare all’interno l’RNA virale e dare il via alla replicazione e dunque alla malattia.

Quella che desta maggiore interesse negli scienziati è la mutazione di fuga immunitaria L452Q, molto simile alla mutazione L452R che secondo gli esperti è alla base della maggior contagiosità della variante Delta. Le altre sono G75V, T76I, del247/253, F490S, D614G e T859N.