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Il coronavirus è rimasto sulle superfici della Diamond Princess altri 17 giorni

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Sulle superfici della Diamond Princess alcuni ricercatori americani hanno ritrovato il coronavirus prima delle procedure di disinfezione.

Il coronavirus non è sbarcato dalla Diamond Princess insieme a tutti i passeggeri. È rimasto nelle cabine della tristemente famosa nave da crociera per molti giorni. Nello specifico, per 17 giorni. A confermarlo una ricerca degli esperti Usa dei Centers for Disease Control and Prevention. I test sono stati ripetuti anche su altre navi con passeggeri positivi alla Covid-19 in diverse parti del mondo. Lo studio aveva come obiettivo quello di verificare come il coronavirus resiste alle superfici. La Diamond Princess è la nave salita alla ribalta delle cronache tra febbraio ed inizio marzo. A bordo sono stati riscontrati centinaia di casi positivi al coronavirus.

Coronavirus sulle superfici della Diamond Princess

“Il coronavirus – hanno scritto i ricercatori americani dei Centers for Disease Control and Prevention – è stato identificato su una varietà di superfici in cabine di passeggeri infetti sia sintomatici che asintomatici fino a 17 giorni dopo che le cabine erano state lasciate libere sulla Diamond Princess ma prima che fossero condotte le procedure di disinfezione”. Insomma, il virus viene sconfitto dalla disinfezione ma sulle superfici è in grado di resistere per oltre due settimane. Le ricerche sul coronavirus hanno preso in esame, oltre alla Diamond Princess, altre 25 navi ed il risultato è stato sempre lo stesso.

Il caso della nave in Giappone

La nave da crociera Diamond Princess era rimasta ormeggiata nel porto di Yokohama in Giappone dopo che il 3 febbraio il primo passeggero è risultato positivo. A bordo c’erano 3.700 passeggeri e giorno dopo giorno i contagiati sono arrivati a 705. La nave è rimasta in quarantena fino al 20 febbraio quando sono sbarcati tutti i passeggeri. L’ultimo ad abbandonare la nave è stato il comandante italiano Gennaro Arma. Il capitano, originario della penisola sorrentina, era poi rimasto in quarantena altre due settimane a Wako, vicino Tokyo, insieme ad altri 15 membri del suo equipaggio.