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L'intervento di Salvini al Senato sul caso Gregoretti

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Roma, 12 feb. (askanews) - "Ho agito collegialmente, non da solo". Così il senatore e leader leghista Matteo Salvini si difende, prendendo la parola nell'aula del Senato sul caso della nave Gregoretti, nel giorno in cui l'aula vota sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti....

Roma, 12 feb. (askanews) – “Ho agito collegialmente, non da solo”. Così il senatore e leader leghista Matteo Salvini si difende, prendendo la parola nell’aula del Senato sul caso della nave Gregoretti, nel giorno in cui l’aula vota sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti. Se in quest’aula c’è qualcuno che scappa non è tra i banchi della Lega ma del governo, ha detto l’ex ministro dell’Interno guardando i posti vuoti nei banchi dell’esecutivo.

“Se avessi dovuto ragionare per opportunismo, per interesse personale, per convenzienza personale, non avrei preso la decisione che ho preso: perché si parla di un processo non si parla di una passeggiata”, ha detto Salvini, ricordando di avere “difeso la mia patria”.

“Però se deve esserci un processo che ci sia, il processo, anche perché in quell’aula non andrò a difendermi, io andrò a rivendicare con orgoglio tutto quello che non da solo, ma collegialmente abbiamo fatto, andrò a rivendicare con orgoglio il fatto di avere difeso la mia Italia, abbattendo col la ruspa una villa confiscata ai Casamonica alle porte di Roma”, ha aggiunto.

“Ora, chiunque in Italia, sapeva e sa che votando Lega, che votando Salvini avremmo fatto di tutto per bloccare gli sbarchi degli immigrati clandestini – ha detto ancora – L’ultima dichiarazione che diceva ‘bisogna coinvolgere l’Ue’ di Toninelli, bonafede e Di Maio, sono del giorno dello sbarco, quindi o c’erano ed erano d’accordo o c’erano e non hanno capito”.

“Mi spiace che quest’aula così importante perda tempo inseguendo e perseguendo Salvini, chiariamola una volta per tutte davanti a un giudice – ha lanciato, concludendo – Gli avversari si battono in democrazia, alle urne, non nelle aule dei tribunali”, ha messo in guardia