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La portaerei italiana "Cavour" negli Usa per operare con gli F-35

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Taranto, 29 gen. (askanews) - La portaerei italiana "Cavour", ammiraglia della Marina militare è salpata da Taranto alla volta degli Stati Uniti per la campagna "Ready for Operations" nel corso della quale acquisirà la certificazione operativa che le permetterà di operare con i nuovi caccia F-3...

Taranto, 29 gen. (askanews) – La portaerei italiana “Cavour”, ammiraglia della Marina militare è salpata da Taranto alla volta degli Stati Uniti per la campagna “Ready for Operations” nel corso della quale acquisirà la certificazione operativa che le permetterà di operare con i nuovi caccia F-35B a decollo corto e atterraggio verticale che andranno gradualmente a sostiture gli attuali aerei Av-8B “Harrier” italiani, in servizio dal 1991.

A bordo, accompagnato dai Capi di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli e della Marina, Giuseppe Cavo Dragone, che fu il primo pilota di Harrier della Marina italiana, è arrivato anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini per un saluto ai militari in partenza.

“Certamente un attività di natura tecnico-operativa, ma con risvolti importanti sul piano strategico-militare per la Difesa e per il Paese nel panorama internazionale – ha detto Guerini – l Italia, infatti, diventerà uno dei pochi Paesi al mondo, insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone, a poter esprimere una capacità portaerei con velivoli da combattimento di quinta generazione. In questo senso, la convergenza di intenti tra Italia e Stati Uniti sul reciproco rafforzamento e integrazione delle proprie forze navali vede in questa missione un importante ulteriore occasione di verifica operativa. Questa campagna consentirà di aumentare ulteriormente, anche in ottica interforze, le capacità che la Difesa, e la Marina in particolare, sapranno mettere a disposizione dell Italia”.

La Cavour sarà quindi la punta di diamante della Marina, soprattutto dopo il pensionamento della portaeromobili “Garibaldi”, in servizio dal 1985, che andrà in disarmo entro la fine del 2022 anche se, secondo indiscrezioni, potrà vivere una seconda vita come piattaforma mobile per il lancio in orbita di piccoli satelliti direttamente dal territorio nazionale.