Una vicina di casa di Viola Balzaretti, la ragazza di 15 anni uccisa per errore dal fratello di 13, ha raccontato che il giovane non riusciva nemmeno a parlare dopo aver aperto il fuoco. Le forze dell’ordine continuano intanto ad indagare sui fatti e le ipotesi più accreditate per il decesso dell’adolescente rimangono quelle di un fatale errore e della mancanza di custodia a dovere delle armi utilizzate per la caccia.
Viola uccisa dal fratello: parla una vicina
Secondo quanto spiegato da una donna che risiede poco distante dall’abitazione della famiglia coinvolta, il primo a scappare dalla villetta di San Felice del Benaco dopo i fatti sarebbe stato proprio il ragazzino che “non riusciva nemmeno a parlare“.
Disperati il padre, la madre e anche la nonna paterna che abita di fianco e ha raccontato di star vivendo un dolore così grande da non riuscire a spiegarlo.
Viola uccisa dal fratello, parla una vicina: i fatti
Secondo la prima ricostruzione dei fatti, il ragazzo avrebbe trovato il fucile regolarmente detenuto dal padre, che possedeva una decina di armi per uso venatorio, lo avrebbe imbroccato e avrebbe fatto esplodere un colpo. Il luogo dell’incidente sembra essere stato la camera da letto dei genitori, dove la 15enne era entrata e aveva trovato padre e fratello intenti a maneggiare l’arma. Il proiettile esploso ha trafitto il petto di Viola e non le ha lasciato scampo.