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Vittorio Sgarbi diede della capra a Mara Carfagna: rischia la condanna

Sgarbi Vittorio

Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi rischia la condanna per affermazioni ingiuriose nei confronti di Mara Carfagna

Un «capra» di troppo. Rischio condanna per Vittorio Sgarbi. La presidente di Azione Mara Carfagna ha chiesto un risarcimento di 30mila euro al sottosegretario alla Cultura per l’offesa subita. Il processo è in corso davanti al Tribunale di Roma.

Lo salverà lo scudo parlamentare?

L’aveva chiamata «capra». L’ex vicepresidente della Camera e attuale presidente di Azione Mara Carfagna sembra non aver intenzione di fare alcun sconto a Vittorio Sgarbi, che rischia ora la condanna. Sindaco di Sutri. Prosindaco di Urbino. Sottosegretario alla Cultura nel governo Meloni. Assessore alla bellezza del Comune di Viterbo. Consigliere regionale della Lombardia. Il critico d’arte può sperare nello scudo parlamentare? Forse. Anche perché è l’ultima chance che gli resta. O finirà a processo.

Quando è nato il “tormentone”

Era il 2002, nel mezzo di uno scontro verbale – e fin qui non stupisce – quando Vittorio Sgarbi aggredì verbalmente lo scrittore Aldo Busi, usando per la prima volta una raffica di «Capra! Capra! Capra!». Da lì, il tormentone. Un tormentone che ha dato il tormento a tanti, fino alla persona che ha deciso di non farglielo passare. Pertanto, «la Giunta delle Autorizzazioni della Camera è chiamata a giudicare sull’eventuale insindacabilità del sottosegretario Vittorio Sgarbi per alcune affermazioni ingiuriose, quando era deputato, nei confronti di Mara Carfagna, vicepresidente della Camera nella scorsa legislatura».