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Vladimir Putin, come sta: le voci sulla malattia e i rapporti 007 sulla sua salute

Putin sanzioni Occidente

Alcuni rapporti delle intelligence occidentali svelano dei dettagli sullo stato di salute di Putin parlando di un peggioramento negli ultimi anni: come sta?

Mentre continua l’offensiva russa in Ucraina, sono molte le indiscrezioni che trapelano sullo stato di salute del presidente Vladimir Putin e su come sta effettivamente lo Zar: alcuni rapporti delle intelligence dei paesi occidentali fanno pensare che possa soffrire di qualche malattia.

Come sta Putin?

Si tratta in particolare di documenti dei servizi segreti di Canada, Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti secondo i quali dietro ai comportamenti dell’uomo ci sarebbe una spiegazione dovuta alla sua salute psicofisica. “Negli ultimi cinque anni c’è stato un deciso cambiamento nel suo processo decisionale, chi è vicino a lui ha notato anche una minor chiarezza nel parlare e nel capire il mondo che lo circonda“, avrebbero sostenuto le intelligence facendo anche leva sulle ultime foto, che mostrerebbero un gonfiore dal collo alla testa, e sul distanziamento fisico tenuto durante gli incontri con Macron e Scholz poi.

Nel novembre 2020 il politologo ed ex professore dell’Istituto di Relazioni Internazionali di Mosca Valery Solovei aveva sostenuto che lo zar soffrisse del morbo di Parkinson e che stava meditando di ritirarsi proprio per questo motivo. Altre ipotesi circolanti parlavano di una forma precoce di demenza oppure dell’uso prolungato di steroidi per curare un cancro.

“Ultimi cinque anni confusi”

La copertura della Russia è molto buona, per quel che riguarda l’intelligence, ma c’è un’area grigia quando si arriva alla salute di Putin. Quel che sappiamo è che c’è stato un evidente cambiamento nel suo modo di prendere decisioni negli ultimi cinque anni“, ha confermato un’altra fonte di intelligence. Fonti dello stesso Cremlino hanno confermato come di recente le indicazioni del presidente siano cambiate di continuo e come sia via via scemata e divenuta più nebulosa la percezione che ha del mondo intorno al palazzo. Questo potrebbe spiegare anche gli errori di valutazione nell’avviamento della campagna militare in Ucraina, primo tra tutti quello relativo alla resistenza dell’esercito avversario.