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Zoom frena sullo smart working: “I dipendenti devono tornare in ufficio”

Zoom stop smart working dipendenti

Dopo il boom dovuto alla pandemia Covid, Zoom ha imposto lo stop allo smart working per i dipendenti, spingendo per il ritorno in ufficio.

Stop allo smart working per i dipendenti di Zoom. La società si è detta convinta che un “approccio ibrido strutturato” dia risultati più efficienti e che i dipendenti che vivono entro 80 chilometri da un ufficio dovrebbero lavorare in presenza almeno due volte a settimana.

Zoom, stop allo smart working per i dipendenti

In questo modo, quindi, Zoom si allinea alle decisioni già prese da altre aziende che stanno imponendo paletti al lavoro flessibile. È il caso, ad esempio, di Amazon e Disney che, recentemente, hanno ridotto i giorni di smart working ai dipendenti.

Negli Stati Uniti, Paese in cui ha sede Zoom, circa il 12% dei lavoratori della società ha lavorato esclusivamente da remoto nel mese di luglio mentre il 29% ha operato sfruttando politiche ibride. È quanto rivelato da un sondaggioeffettuato a cadenza mensile dai ricercatori della Stanford University a partire dall’avvento della pandemia Covid.

Per quanto riguarda l’azienda tecnologica, è stato riferito che la nuova politica lavorativa verrà introdotta già dai mesi di agosto e settembre. Le tempistiche saranno scaglionate e varieranno a seconda del Paese. Intanto, è stato confermato che Zoom continuerà ad “assumere i migliori talenti, indipendentemente dalla posizione”.

I rivali e il crollo delle azioni

Sulla decisione di imporre lo stop allo smart working per i propri dipendenti, Zoom ha comunicato: “Continueremo a sfruttare l’intera piattaforma Zoom per mantenere i nostri dipendenti e i team dispersi connessi e lavorare in modo efficiente”.

La società, intanto, deve fronteggiare il pressing crescente esercitato da aziende rivali a causa della diffusione del lavoro da remoto che spinge i concorrenti, come ad esempio Microsoft, a migliorare le rispettive offerte video.

Dopo la pandemia, la crescita è rapidamente scemata e Zoom si è ritrovata costretta ad annunciare tagli del 15% al suo personale e ad apportare ingenti tagli salariali ai dirigenti. Le azioni, poi, hanno attualmente un valore di circa 68 dollari caduta, in calo di oltre 500 dollari rispetto al picco registrato ad ottobre 2020.