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Anna Frank con maglia della Roma: l'insulto degli irriducibili

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Spiacevole episodio antisemita allo Stadio Olimpico di Roma. Durante la partita Lazio-Cagliari, dei tifosi laziali hanno diffuso immagini di Anna Frank con la maglia della Roma e scritte antisemite.

Episodio di davvero cattivo gusto allo stadio. Dei ‘tifosi’ della Lazio hanno diffuso immagini razziste, ritraenti Anna Frank con la maglia della Roma. A commettere questo brutto gesto sono stati gli appartenenti alla Curva Nord, che era stata chiusa per i cori contro i giocatori del Sassuolo. La Figc ha aperto un’inchiesta, i diretti interessati minimizzano, definendo la loro trovata come un atto di goliardia.

Anna Frank con maglia della Roma

Non c’è solo Anna Frank. Allo Stadio Olimpico di Roma, dei tifosi della Lazio, trasferitosi eccezionalmente alla Curva Sud dopo la squalifica della Nord, hanno lasciato anche scritte antisemite (“romanista ebreo”, “romanista Arionne Piperno”) dopo la gara con il Cagliari di domenica sera. Adesso la curva sud è stata ripulita in vista della partita che vede la Roma in casa contro il Crotone.

Purtroppo questo è un film già visto. Infatti, le immagini di Anna Frank con la casacca romanista erano state già diffuse nel 2013.

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Squalifica Curva Nord

Ma allo stadio, questi ‘tifosi’, non avrebbero nemmeno dovuto esserci per la squalifica della Curva Nord. Ma sono potuti entrare soltanto grazie a una mossa decisa dal club di Lotito. Grazie alla sospensione degli abbonamenti, la Lazio ha potuto concedere i biglietti della curva rivale ai suoi stessi ultrà alla cifra simbolica di 1 euro.

Indagini

Questi fatti, adesso, sono sotto indagine della Figc. la Lazio rischia una nuova e più pesante squalifica. Indagini sono state prontamente avviate anche dalla Questura di Roma per fare luce sul grave episodio. A quanto sembra, in più, gli steward addetti alla vigilanza sugli spalti non avrebbero comunicato il fatto alle forze dell’ordine.

Reazione Comunità Ebraica

La reazione della Comunità Ebraica di Roma è giunta puntuale. “Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi”. È quello che scrive Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, che ha postato una foto con la serie di adesivi, attribuibili agli ultrà della Lazio, di carattere antisemita. Il tweet è stato condiviso da Virginia Raggi, che ha espresso il suo sostegno.

Risposta Lazio

La società biancoceleste cerca di mettere una pezza sulla situazione. Il suo portavoce Arturo Diaconale ha dichiarato: “La Lazio ha sempre condannato ogni forma di razzismo,si resta interdetti di fronte a manifestazioni di evidentemente riguardano un gruppo ristrettissimo di persone, che non coinvolgono i tifosi che si sono sempre comportati bene e in maniera regolare. Ci preoccupa che un numero minutissimo di sconsiderati può provocare danni d’immagine e materiali clamorosi a una società che sta facendo ogni massimo sforzo essere al passo coi tempi”.

Lotito in sinagoga

Il presidente della Lazio, assieme ad una delegazione del club, si è recato poche ore fa alla Sinagoga di Roma, per rendere omaggio alla comunità ebraica. Si è trattata di un’iniziativa autonoma del club biancoceleste, il cui patron si è detto pronto a far chiarezza su quanto successo allo stadio. Claudio Lotito ha dichiarato che la sua squadra ha sempre messo in campo azioni ed iniziative contro ogni forma di razzismo. Inoltre ha poi aggiunto che la stragrande maggioranza della tifoseria laziale è assolutamente antirazzista e contro ogni forma di antisemitismo.

Claudio Lotito ha poi concluso che la sua visita è per “esprimere la nostra totale dissociazione nei confronti di ogni xenofobia, razzismo, antisemitismo. La società ha messo in atto tutte le iniziative per prevenire questi fenomeni e la maggioranza dei tifosi condivide la nostra posizione. La Lazio promuoverà un’iniziativa annuale, 200 persone faranno un viaggio annuale ad Auschwitz per mettere in condizione i ragazzi di capire di cosa stiamo parlando”.

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Intervento di Mattarella

Anche Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, ha voluto esprimersi su quanto accaduto. Ha così commentato: “Il volto e le pagine del diario di Anna frank, la sua storia di sofferenza e di morte a opera della barbarie nazista, hanno commosso il mondo”. Quindi utilizzare la sua immagine come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano è “allarmante per il nostro paese, contagiato, ottanta anni addietro, dall’ottusa crudeltà dell’antisemitismo”. Il presidente Sergio Mattarella ne ha parlato poi con il ministro dell’Interno, che gli ha assicurato grande impegno per individuare gli autori di una condotta così incivile affinché vengano “perseguiti secondo la legge e vengano definitivamente esclusi dagli stadi”.

Renzi su Facebook

L’ex premier Matteo Renzi ha provato a portare un po’ di umanità da Facebook: “Se io fossi il presidente di una squadra di calcio, domani scenderei in campo con la Stella di David al posto dello sponsor. E spiegherei ai ragazzi delle curve perché quando pronuncio il nome di Anna Frank mi vengono i brividi. Restiamo umani, amici.”