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Colesterolo alto, non sempre la colpa è del cibo, ecco perchè

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E' ormai un luogo comune quello di pensare che i cibi molto calorici e ricchi di grassi siano i veri responsabili dell'aumento dei valori di colesterolo nel sangue. E' lecito pensare che una brioche e cappuccino al bar possano avere conseguenze negative per la linea e per la salute, con particolare ...

E’ ormai un luogo comune quello di pensare che i cibi molto calorici e ricchi di grassi siano i veri responsabili dell’aumento dei valori di colesterolo nel sangue. E’ lecito pensare che una brioche e cappuccino al bar possano avere conseguenze negative per la linea e per la salute, con particolare riferimento al colesterolo, ma la scienza ci spiega che non è sempre cosi.

Spesso i sensi di colpa ci assalgono dopo avere mangiato una bella spaghettata alla carbonara o una frittata di cipolle, ma non sempre l’ipercolesterolemia è legata a un’alimentazione ricca di grassi saturi. Si stima che solo per il 20% l’aumento di colesterolo sia dettato da ciò che mangiamo (il suo assorbimento); per il resto, il vero responsabile dell’accumulo di colesterolo nel sangue è il fegato. Se non funziona e non sintetizza correttamente gli alimenti, ecco che è più facile andare incontro ad un aumento di colesterolo.

Oltre ad assorbimento e sintesi, un altro fattore di primo piano nei problemi di ipercolesterolemia, è rappresentato dall’ossidazione del colesterolo “cattivo” LDL, causata dai radicali liberi, che favorisce la formazione delle cosiddette placche aterosclerotiche sulle pareti dei vasi sanguigni responsabili di infarti, otturazioni di vene e arterie, aneurismi e ictus.

Questo non significa che siamo liberi di cibarci di carni rosse, formaggi, uova e salumi in quantità industriali. Una sana alimentazione è sempre alla base di un organismo che funziona in modo corretto, prevenendo le malattie cardiovascolari.
Ciò che la scienza ci consiglia è di curare l’alimentazione, ma soprattutto di tenere sempre sotto controllo il funzionamento del fegato e degli altri organismi coinvolti nei processi digestivi, con opportuni controlli periodici.

Anche gli ormoni femminili influenzano il tasso di colesterolo nel sangue: livelli elevati di estrogeni determinano una diminuzione del colesterolo “cattivo” e un contemporaneo incremento di quello buono”, di converso livelli meno elevati possono invece determinare la situazione opposta.