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Juventus, Rosy Bindi: "Le intercettazioni parlano chiaro". Agnelli inchiodato

Juventus, Rosy Bindi: "Le intercettazioni parlano chiaro". Agnelli inchiodato

La Juventus è travolta dal caso legato a bagarinaggio e contatti con la ‘Ndrangheta. Andrea Agnelli è deferito. Il club trema con le parole della Bindi. La Vecchia Signora, come ogni anno, è di nuovo nell'occhio del ciclone, sia calcistico che mediatico. Il famigerato caso legato al bagarinagg...

La Juventus è travolta dal caso legato a bagarinaggio e contatti con la ‘Ndrangheta. Andrea Agnelli è deferito. Il club trema con le parole della Bindi.

La Vecchia Signora, come ogni anno, è di nuovo nell’occhio del ciclone, sia calcistico che mediatico. Il famigerato caso legato al bagarinaggio e ai più che presunti contatti con la ‘Ndrangheta sembra averla intrappolata in una morsa da cui è difficile staccarsi.

Il recente deferimento del presidente Andrea Agnelli ha letteralmente sconvolto i vertici societari che dovranno trovare una soluzione al più presto. Dirigenza che, ciò nonostante, mantiene la calma (apparente).

Come è stato riportato da La Gazzetta dello Sport, l’avvocato dei bianconeri Luigi Chiappero ha cercato di chiarire la sua posizione alla Commissione Parlamentare Antimafia. “Quali sono le contestazioni? – ha dichiarato Chiappero – Riguardano l’articolo 12, ovvero il divieto di contribuire ai gruppi di tifosi organizzati. Mi sento di escludere, nella maniera più categorica, eventuali rapporti tra Dominello e il presidente. Perchè Agnelli lo ha del tutto escluso e nelle carte non c’è nulla. Agnelli non sapeva neanche chi era Dominello. Quest’ultimo è stato intercettato per 2 anni e mezzo e non c’è traccia di una telefonata diretta. Sulla base di questa esperienza, la prossima volta, prenderemo carta e penna e scriveremo direttamente alla Procura della Repubblica“.

L’articolo 12 (i commi che interessano per il caso sono l’8 e il 9) del codice FIGC recita così:

  1. Ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori durante le gare e/o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che, in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana.
  2. Ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti e/o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società. In ogni caso detti rapporti devono e ssere autorizzati dal delegato della società ai rapporti con la tifoseria.

A intricare maggiormente la matassa, però, ci ha pensato il presidente dell’Antimafia in prima persona. Rosy Bindi, dopo aver ascoltato le dichiarazioni dell’avvocato Chiappero ha dichiarato: “Continua a sostenere il fatto che non ci sia stato alcun contatto tra Dominello e Agnelli. Probabilmente le manca qualche elemento. Ma alcune intercettazioni, infatti, dicono tutto il contrario”. L’avvocato bianconero, dal canto suo, ha fatto espressa richiesta di ricevere tutto il materiale al riguardo, diritto legittimato dalla legge. Dalle intercettazioni del 2014, sembra essere emersa una frase del patron juventino rivolta a D’Angelo: “Il problema è che questo ha ucciso gente…”. Il riferimento è al capo dei Viking Loris Grancini. I tifosi si dichiarano estranei a ogni vicenda. In una seconda intercettazione, inoltre, tra i due si sarebbe addirittura parlato di un incontro tra il presidente e gli ultrà nella holding Lamse SpS. Il giallo si infittisce e se ne discuterà sicuramente ancora a lungo, nella speranza che la giustizia faccia il suo corso e il calcio venga ripulito da chi non lo ritiene un gioco ma solo questione di business e, purtoppo troppo spesso, malavita e delinquenza.