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Roma, rapine a colpi di karate: 3 arresti

Terra dei fuochi

Arrestati a Roma tre malviventi egiziani: stordivano giovani della Movida di Testaccio a colpi di karate per poi effettuare rapine.

Terrore e violenza all’interno della Movida di Testaccio. Tre uomini recavano soprusi e rapine da diverso tempo a ragazzi fuoriusciti dalle discoteche della zona. I Carabinieri della Stazione Roma Aventino hanno arrestato i tre soggetti di origine egiziana i quali, da diverso tempo, erano divenuti il terrore di Testaccio, causa le numerose rapine effettuate. I tre criminali, dopo aver stordito i soggetti a colpi di karate arrecati alla vittima da uno di loro, procedevano con il furto di tutti gli averi, lasciando il soggetto agonizzante sul selciato. Operavano quasi esclusivamente all’esterno delle discoteche, soprattutto ad ora tarda, quando i giovani fuoriuscivano dai locali. La notte scorsa, una pattuglia di Carabinieri in borghese appositamente adibita allo scopo, sentendo le urla di una ragazza, ha raggiunto il luogo dell’aggressione, situato in via Casio Cesio. Qui l’affronto. I tre malviventi, per nulla intimoriti dall’Arma, si sono ribellati loro a colpi di karate.

aggressione notte-2

L’arresto

Una volta giunti sul luogo della rapina di via Casio Cesio, gli agenti hanno trovato un ragazzo a cui grondava sangue dal naso combattere con il karateka del gruppo assalitore, mentre la sua ragazza, a lato della strada, piangeva disperata dopo che, gli altri due malviventi, avevano rubato lei gli oggetti posseduti e la borsa. I carabinieri hanno dovuto così fermare con la violenza il karateka, il quale si è rivolto loro contro non intimorito affatto dal sopraggiungere delle forze dell’ordine. I tre criminali egiziani, così finalmente catturati, sono stati arrestati con l’accusa di rapina aggravata, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale. La coppia vittima della rapina di via Casio Cesio è stata trasportata all’ospedale più vicino, e dimessa con ferite guaribile in 5 giorni. I Carabinieri della Stazione Roma Aventino hanno così impedito ulteriori violenze da parte del gruppo capeggiato dall’egiziano karateka, gruppo condotto immediatamente al carcere di Regina Cieli.