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L'acqua radioattiva di Fukushima finirà in mare: Cina e Hong Kong protestano

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Pechino ha convocato l'ambasciatore giapponese e Hong Kong minaccia la chiusura dell'import

Per giovedì 24 agosto è previsto l’inizio delle operazioni di sversamento nei mari delle acque di raffreddamento della centrale nucleare di Fukushima, l’impianto investito dal disastroso tsunami che nel 2011 uccise più di 20mila persone. Il premier giapponese Fumio Kishida ha approvato il riversamento in mare dell’acqua radioattiva dopo aver ispezionato la centrale. Ma la decisione del governo nipponico rischia di acuire le tensioni nei rapporti tra Cina e Giappone (Usa).

Fukushima: deciso lo sversamento in mare dell’acqua radioattiva

L’11 marzo 2011 un devastante terremoto e maremoto del Tōhoku uccise più di 20mila persone. Fu il terremoto più potente e mai registrato in Giappone, nonché il quarto più potente al mondo dall’inizio delle registrazioni moderne nel Novecento.

Lo tsunami generato da quelle potenti scosse causò il disastro della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi. Le onde misero fuori uso i generatori di emergenza che alimentavano i sistemi di raffreddamento di tre reattori.

Oggi, a distanza di 12 anni, la centrale è ancora in fase di smantellamento e da anni il dibattito si è avvitato sulla questione dello smaltimento delle acque radioattive.

Prima di avvallare la decisione di sversare le acque nei mari, il presidente Kishida ha incontrato ambientalisti e esponenti di associazioni locali dei pescatori. In realtà le prime autorizzazioni alla procedura furono rilasciate già nell’aprile 2021 dall’ex premier Yoshihide Suga. Giovedì 24 si potrà procedere, ma il nullaosta ha scatenato un prevedibile “tsunami” di reazioni politiche e diplomatiche. Ora rischia di esacerbare i rapporti, già tesi, tra Cina e Giappone. Il pretesto per alimentare lo scontro tra l’Occidente vicino a Tokyo, e il Dragone Rosso.

L’acqua di Fukushima e le proteste della Cina

Da giovedì, dunque, comincerà lo sversamento di oltre 1 milione di tonnellate di acqua immagazzinata nella centrale nucleare giapponese.

Martedì 22 agosto la Cina ha convocato l’ambasciatore giapponese per fermare Tokyo. Hong Kong e Pechino minacciano ripercussioni contro l’economia nipponica, vietando importazioni di pesci e prodotti alimentari da 10 prefetture giapponesi.

I motivi ufficiali del blocco delle importazioni sono legati sicurezza alimentare, ma il pretesto è chiaramente politico. Molti esperti come il professor Wolfango Plastino dell’Università Roma Tre, e membro del Gruppo consultivo permanente per le Applicazioni nucleari della Aiea, hanno fatto sapere che lo sversamento non comporterà alcun rischio per la salute umana e per l’ecosistema ambientale.