Una hostess della compagnia ha denunciato in Corte d’Appello il fatto che per le tratte internazionali la compagnia abbia scelto solo rappresentanti alte un metro e settanta e di taglia al massimo L. Lei invece che non rientra nei canoni, è stata surclassata ai voli nazionali e il suo stipendio è stato diminuito. Non è il primo caso di discriminazioni verso le donne di non perfetta presenza: era già successo che in alcune aziende russe, anche nel settore moda e delle pubbliche relazioni, non venne rispettato il curriculum ma bensì l’avvenenza fisica.
Le denunce
La prima denuncia è stata quella di Irina Ierusalimskaia: un’assistente di volo di 45 anni e di taglia XL che chiede un risarcimento da un milione di rubli (16.500 euro) per essere stata appunto spostata dalla sua tratta abituale.
Ievghenia Magurina, un’altra hostess della compagnia incolpata, ha deciso di ricorrere al tribunale per una storia molto simile, e ha accusato i suoi datori di lavoro di “discriminazione sessuale”.