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Il governo predispone un nuovo disegno di legge per contrastare il dilagare degli affitti brevi

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Affitti brevi: nuovo disegno di legge predisposto dal governo. Previsti alcuni obblighi come il soggiorno minimo di due notti.

Il Ministero del Turismo ha predisposto una nuova bozza del provvedimento per regolamentare gli affitti brevi. Previste alcune limitazioni come l’obbligo di assegnare le stanze per un minimo di due notti a chi affitta appartamenti e quello di registrarsi come imprenditori, aprendo la partita IVA, se si destinano più di due propri appartamenti alle locazioni brevi.

Il problema degli affitti brevi

Da anni i sindaci di grosse città come Roma, Milano, Firenze e Venezia, ma anche di realtà più piccole, lamentano la situazione ingestibile creatasi a causa delle locazioni brevi. Non solo per problemi di overtourism ma anche di spopolamento da parte dei residenti delle stesse città. La possibilità infatti di offrire appartamenti in affitto ai turisti con piattaforme come Airbnb in modo deregolamentato ha sviluppato un mercato incontrollato. In molte città si trovano così sempre più spesso case adibite agli affitti brevi, con molte conseguenze economiche e sociali per i residenti.

Le nuove soluzioni della bozza

La proposta redatta dal Ministero del Turismo, a differenza della precedente, elimina qualsiasi cenno al problema dell’overtourism. Ad essere rimasto è solo un riferimento relativo alla necessità di fornire una regolamentazione e di “contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore.”

È stato introdotto l’obbligo per chi destina più di due appartamenti all’affitto breve di aprire una partita IVA. Inoltre le case destinate al turismo devono dotarsi di dispositivi per la rilevazione del monossido di carbonio e rispettare gli stessi requisiti igienico-sanitari e di sicurezza degli alberghi.

Ogni appartamento dovrà inoltre esporre un codice identificativo nazionale unico sugli annunci online e sui campanelli per verificare che la legge sia applicata.

La piattaforma che non richiede il codice rischia una multa fino a 8.000 euro, mentre che non lo esporrà su ogni annuncio rischia tra i 500 e i 5.000 euro di multa.

L’obbligo di controllo è delegato ai comuni.

Le reazioni dei sindaci e degli albergatori alla proposta

A esprimersi in merito alla nuova bozza è stato innanzitutto il sindaco di Firenze Dario Nardella definendola: “un timido passo avanti che serve a poco.”

È intervenuto nella discussione anche il Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca commentando: “l’associazione continua a ritenere e a ribadire che chi acquista due appartamenti e li può affittare nei week end (perché il limite delle due notti consente di farlo nel fine settimana) non sta facendo un’integrazione del reddito familiare ma una vera attività commerciale, che deve essere tassata come quella di tutti gli altri imprenditori.” Federalberghi avrebbe dunque preferito che il limite fosse di tre notti, come regolamentato ad esempio a New York.