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Alessia Pifferi, negato dalla Corte d'Appello il permesso di visitare la tomba della figlia

Pifferi Alessia

La Corte di Assise di Milano ha respinto la richiesta di Alessia Pifferi di uscire dal carcere per fare visita alla tomba della figlia: la richiesta non rientra nella normativa prevista dall'articolo 30 dell'ordinamento penitenziario

Caso Alessia Pifferi. La Corte di Assise di Milano ha respinto la richiesta della donna di uscire temporaneamente dal carcere di San Vittore per fare visita al cimitero alla tomba della figlia Diana.

Aveva abbandonato la figlia di diciotto mesi in casa

La richiesta di Alessia Pifferi non rientra nella normativa prevista dall’articolo 30 dell’ordinamento penitenziario, che prevede la possibilità di permessi «concessi eccezionalmente per eventi familiari di particolare gravità»: questa sarebbe la motivazione del “no” da parte dei giudici della Corte d’Appello. Ricordiamo che la piccola aveva solo diciotto mesi quando è morta nel luglio 2022 dopo essere stata abbandonata per una settimana nel monolocale milanese di via Parea (quartiere Ponte Lambro) in cui viveva insieme alla madre: dall’autopsia era emerso che è morta di sete, a causa di una grave e prolungata disidratazione, aggravata dalle alte temperature estive.

Intrappolata nel suo lettino da campeggio

Diana non sapeva camminare, perché nessuno glielo aveva insegnato e perché probabilmente non riusciva neanche a provare ad alzarsi dal suo lettino da campeggio perché drogata con benzodiazepine. Nonostante Pifferi abbia sempre negato di aver somministrato a sua figlia la sostanza, per la Procura resta inconfutabile l’esistenza di dosi massicce di benzodiazepine sui capelli di Diana.