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Allarme legionella: salgono a 27 le persone contagiate

acqua rubinetto

Tre vittime e ventisette contagiati, è ancora allarme legionella. Trovati campioni positivi anche in una casa

L’allarme legionella entra anche nelle case dell’hinterland di Milano. Sono stati infatti trovati, da parte dell’Ats, campioni positivi al batterio in un’abitazione, oltre che in una fontana pubblica mentre il numero dei contagi è salito a 27. Giorgio Ciconali, direttore del dipartimento di prevenzione, ha confermato che in una delle case dei contagiati è stato ritrovato, a seguito di campionamento, “il batterio in quantità significativa“. L’amministrazione di Bresso, comune dal quale è partito l’allarme, ha confermato che rispetto al primo bilancio diffuso nella giornata di mercoledì 24 luglio 2018 vi sono due nuovi casi e che il gruppo Cap, l’azienda acqua Potabile responsabile della gestione della rete idrica, ha effettuato una fitta serie di controlli negli impianti di stoccaggio, nei pozzi e nelle case dell’acqua utilizzando il metodo pcr, che ha di fatto escluso la presenza del batterio legionella.

Legionella in una casa e in una fontana

Resta però alta la preoccupazione da parte dei residenti, in particolare dopo l’ultimo contagio accertato, riguardante una 60enne di Bresso ricoverata in condizioni non critiche, stando a quanto riferito da fonti ospedaliere. La donna ha iniziato ad avere i primi sintomi riconducibili al batterio nella giornata di giovedì 25 luglio e poco dopo si è reso necessario l’immediato ricovero. Nelle ultime ore è stata chiusa, da parte dell’amministrazione comunale, la fontana pubblica decorativa denominata Mappamondo, situuata nel piazzale della chiesa dei Santi Nazaro e Celso: qui infatti a seguito di un campionamento, è stata rilevata la presenza del batterio. Simone Cairo, primo cittadino del comune alle porte di Milano, ha confermato che verrà effettuata un’accuruata sanificazione degli impianti idrici di ogni edificio nel quale è stato accertato almeno un caso di infezione, utilizzando il cloro. Il gruppo Cap è intervenuto anche per disinfettare un pozzo in via Lurani.

In corso campionamenti e controlli

Il lavoro però prosegue allo scopo di individuare la sorgente del batterio legionella. Secondo le ipotesi degli inquirenti che hanno avviato un’inchiesta, potrebbe trovarsi in luoghi di aggregazione. Dalle banche ai centri commerciali, dagli uffici postali alle zone con negozi, potrebbe annidarsi il batterio che ha già provocato la morte di tre persone. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano: non vi sono al momento indagati nè ipotesi di reato. Dal momento che le 27 persone contagiate abitano in zone differenti di Bresso, se ne deduce che la sorgente potrebbe trovarsi in punti della cittadina particolarmente frequentati. La legionella del resto può annidarsi nei condizionatori, molto utilizzati nei luoghi pubblici. Al momento i risultati, legati alla presenza del batterio nell’abitazione e in una fontana, sono sicuri, resta però il dubbio in merito alla sua concentrazione e ci vorranno alcuni giorni per capire se sia presente in quantità tali da essere considerato un pericolo per la salute.