L’alluvione in Emilia-Romagna ha effetti devastanti sui raccolti: si stima un calo fino al 20%, con 10 milioni di alberi da frutto estirpati.
Alluvione Emili-Romagna: effetti disastrosi per i raccolti
Alle morti e alla distruzione portate dall’alluvione, si aggiunge la devastazione delle piantagioni in Romagna. Le radici imbevute d’acqua rischiano di essere già marcite e le organizzazioni di settore calcolano una strage tra i 10 e i 15 milioni di alberi da estirpare o irrimediabilmente danneggiati.
Forte è la preoccupazione per le conseguenze che, dopo aver colpito gli operatori locali, si ripercuoteranno sull’intero settore agroalimentare nazionale, fino a quello della distribuzione. Per rendersi conto dei numeri e della gravità della cosa, l’associazione Coldiretti ha reso noto che in Romagna si produce più del 20% delle albicocche italiane e oltre il 10% di pesche e nettarine.
Coldiretti: “Raccolto compromesso per i prossimi 4 o 5 anni”
«Il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha “soffocato” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni».
Questo il tragico resoconto di Coldiretti sulle coltivazioni e sui frutteti – in particolare – della Romagna. Ma non solo:
«Sono a rischio almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione».