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Antonio morto a 26 anni dopo svariate operazioni: indagati due medici

Per la morte di un 26enne sono indagati due camici bianchi

Indagati due medici dopo che Antonio era morto al "Rummo" di Benevento reduce da due interventi alla Nuova Clinica Santa Rita

Un complesso caso giudiziario che arriva dalla Campania, dove in provincia di Benevento Antonio Pagnano è morto a 26 anni dopo svariate operazioni e dove per quei fatti ipoteticamente di rilievo penale sono indagati i due medici. Un chirurgo ed un radiologo sono stati iscritti a registro per una indagine che procederà ancora per sei mesi dopo la richiesta di supplemento disposta dal Gip con la Procura che invece aveva chiesto l’archiviazione. I due indagati sono organici alla clinica di Benevento Nuova Clinica Santa Rita la vittima invece era di Colle Sannita ed il suo decesso era avvenuto il 5 febbraio del 2020 dopo più interventi.

Antonio morto a 26 anni, indagati due medici

Le parti lese, rappresentate dagli avvocati Antonio Leone e Francesco Del Grosso, si erano opposte alla richiesta di archiviazione della Procura. Il giovane era stato operato presso per la rimozione di un “linfangioma cavernoso retroperitoneale” ma erano sorte delle complicazioni. Dopo qualche tempo Antonio era stato sottoposto ad un ulteriore intervento, poi il giorno seguente era stato trasportato dal 118 all’ospedale Rummo, dove era rimasto ricoverato fino al 5 febbraio del 2020, data in cui era morto.

La morte al “Rummo” e la denuncia dei genitori

I genitori avevano denunciato l’accaduto ed il Sostituto Maria Colucci aveva affidato a due medici l’incarico peritale. Alla fine la richiesta di archiviare perché “l’ipotesi accusatoria prospettata, di un possibile errore medico quale causa (anche solo concorrente) del decesso non ha trovato nel corso delle indagini sufficienti riscontri, non avendo fornito gli accertamenti tecnici disposti ed eseguiti sulla documentazione elementi in grado di fondare una prognosi di favorevole esercizio dell’azione penale”. Il Gip ha disposto nuove indagini sul “mancato approfondimento dell’entità delle possibili e prevedibili complicanze legate alla patologia”.