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Archie Battersbee, no al trasferimento del 12enne in coma in un hospice

Archie Battersbee

Archie Battersbee non sarà trasferito nell'Essex. Anche la Corte europea dei diritti dell'uomo ha riconosciuto la sentenza del Tribunale inglese.

Arriva un altro “no” per la famiglia del piccolo Archie Battersbee. L’Alta Corte di Londra ha respinto la possibilità di trasferire il 12enne in una struttura nell’Essex, regione in cui sono residenti Archie e la sua famiglia.

Archie Battersbee, no al trasferimento del 12enne in coma in un hospice

La spina si staccherà. I giudici, dopo aver sentito il parere dei medici, hanno deciso che Archie Battersbee è in una situazione di come irreversibile da cui non può più riprendersi e quindi hanno dato l’autorizzazione allo spegnimento dei macchinari che lo tengono in vita. La famiglia del 12enne, che si trova in questa situazione a causa di un incidente domestico, aveva già fatto ricorso in quanto non voleva che si staccasse la spina al figlio. I coniugi si sono rivolti anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo che però ha riconosciuto le sentenze del Tribunale inglese.

La famiglia Battersbee vuole trasferire Archie in Italia o in Giappone

Rassegnati, i genitori di Archie, hanno chiesto che il figlio fosse almeno trasferito in una struttura dell’Essex. I giudici hanno respinto la loro richiesta in quanto il trasferimento in hospice avrebbe comportato “rischi significativi”. Nonostante tutto, i coniugi Battersbee non si arrendono. Come ha dichiarato la mamma di Archie: “Ho promesso a mio figlio di andare fino in fondo ed è quello che insieme al padre faremo. Voglio che Archie resti in vita, ci sono altri due Paesi disposti a accoglierlo, Italia e Giappone“.