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Arrestato imprenditore campano per smaltimento illecito di rifiuti

Immagine dell'arresto di un imprenditore campano per smaltimento rifiuti

Operazione congiunta della Polizia di Genova e Napoli per fermare un imprenditore evasivo

Un arresto significativo nell’ambito della lotta ai reati ambientali

La recente operazione della Polizia di Genova, in collaborazione con le forze dell’ordine di Napoli, ha portato all’arresto di un imprenditore campano, latitante da circa due mesi. Questo arresto è parte del progetto Wanted, un’iniziativa del Servizio Centrale Operativo della Polizia, mirata alla cattura di latitanti coinvolti in gravi reati.

L’imprenditore era ricercato per una condanna definitiva a sette anni di reclusione, principalmente per reati legati all’illecito smaltimento di rifiuti, alcuni dei quali aggravati dall’uso di metodi mafiosi.

Le indagini e le tecniche di evasione

Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Genova sotto la direzione della Procura Generale presso la Corte di Appello, hanno rivelato che l’imprenditore aveva messo in atto una serie di stratagemmi per sfuggire all’arresto. Cambiava settimanalmente telefono e schede SIM, tutte intestate a prestanome di nazionalità straniera, e utilizzava false identità per ridurre al minimo i contatti con la sua famiglia. Queste tecniche di evasione hanno reso difficile il suo rintraccio, ma non sono state sufficienti a garantirgli la libertà.

La cattura durante un controllo medico

La svolta nelle indagini è arrivata grazie a un controllo medico presso una clinica di Pompei. Qui, gli agenti di polizia hanno sorpreso l’imprenditore in possesso di documenti d’identità falsi. Uno di questi documenti era valido anche per l’espatrio, il che ha portato all’arresto dell’uomo ai sensi dell’articolo 497 bis del codice penale. Dopo l’arresto, l’imprenditore è stato trasferito nel carcere di Secondigliano, dove dovrà scontare la pena per i reati commessi.