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Barbara Capovani: chi era la psichiatra aggredita e uccisa da un ex paziente

Barbara Capovani

Barbara Capovani, psichiatra di 55 anni, è stata aggredita e uccisa da un suo ex paziente davanti all'ospedale Santa Chiara di Pisa.

Barbara Capovani è la psichiatra di 55 anni che è stata aggredita da un ex paziente, Gianluca Paul Seung, all’esterno dell’ospedale Santa Chiara, a Pisa.

Barbara Capovani: chi era la psichiatra aggredita e uccisa da un ex paziente

Barbara Capovani aveva 55 anni, era una psichiatra, con una grande passione per il suo lavoro, che svolgeva con grande dedizione, ma era anche la mamma di tre figli, che hanno sperato fino all’ultimo che potesse salvarsi. La donna è stata aggredita lo scorso venerdì davanti all’ospedale Santa Chiara, ed è morta domenica. Ad aggredirla brutalmente è stato un suo ex paziente, Gianluca Paul Seung, che è stato fermato.

Barbara Capovani dedicava da anni gran parte della sua vita agli altri, con un’attenzione particolare ai meno fortunati. Sergio Bontempelli, filosofo, attivista e membro di Adif – Associazione Diritti e Frontiere, ha tracciato un suo ritratto su Facebook, raccontando chi era la psichiatra che aveva frequentato il suo stesso liceo e che aveva sempre mostrato una vera vocazione per la solidarietà.

Barbara Capovani, la descrizione della psichiatra aggredita a Pisa

Sergio Bontempelli ha parlato di Barbara Capovani, che aveva frequentato il suo stesso liceo, il Galileo Galilei di Pisa, mostrando una grande vocazione per la solidarietà. “Era un pilastro della scuola, ed era impossibile non conoscerla. Insieme a Guido Carpi e a tanti altri e altre, era una delle animatrici della lista di sinistra degli studenti. Per noi ‘più piccoli’ – appena usciti dalle medie, e un po’ disorientati dall’ambiente austero del Liceo – era un punto di riferimento importante. A volte non capivamo bene cosa succedeva, cosa aveva deciso l’assemblea, cosa aveva deliberato la ‘lista’, cosa bolliva in pentola: in quei casi, bisognava per forza ‘andare da Barbara’” ha raccontato, parlando dei tempi della scuola.

La donna è poi diventata un’affermata psichiatra, coordinatrice del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura del Santa Chiara. Da giovane era “quella che spiegava meglio le cose“, considerata da molti come una seconda professoressa. “Era una ragazza solare, intelligente, sensibile, e molto dolce. In tempi recenti, incrociandola per strada, ho pensato tante volte di fermarla. Poi è sempre prevalso lo scrupolo di non essere invadente. E forse è giusto così. Le notizie di queste ore sono terribili, e non riesco a commentarle. Mi resta in mente il suo sorriso, che avevo conosciuto tanti anni fa e che rivedevo, solare come allora, quando la incontravo per strada” ha aggiunto Bontempelli.