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Basciano e Sophie Codegoni: indagini concluse, possibili scenari per il dj

Basciano Sophie Codegoni

Basciano e Sophie Codegoni: stalking, braccialetto elettronico e tensioni familiari. Indagini chiuse, ora cosa rischia il dj.

Il fenomeno dello stalking e delle molestie tra ex partner continua a suscitare attenzione, soprattutto quando coinvolge personaggi noti al grande pubblico. Il caso di Alessandro Basciano e Sophie Codegoni, tra minacce, divieti di avvicinamento e obblighi di sicurezza, mette in luce le difficoltà di tutelare le vittime e il ruolo della giustizia nel bilanciare libertà individuali e protezione delle persone vulnerabili.

Ecco gli ultimi sviluppi.

Ripercussioni e controversie: la vita quotidiana, l’affidamento e la sicurezza di Sophie Codegoni

Le indagini hanno evidenziato come la giovane influencer abbia modificato le proprie abitudini quotidiane e la gestione dei social per timore di essere monitorata dall’ex, evitando luoghi e momenti frequentati da Basciano. La vicenda include anche tensioni legate all’affidamento condiviso della figlia: il dj è accusato di non aver rispettato l’obbligo di versare la somma mensile stabilita dal Tribunale civile.

Inoltre, episodi precedenti hanno suscitato clamore, come la temporanea rimozione del braccialetto elettronico, causata da un incidente a Mykonos e da problemi tecnici, comunicata solo successivamente a Codegoni, suscitando preoccupazione sulla sua sicurezza. Basciano ha sempre negato le accuse, ma la raccolta di chat, testimonianze e altri elementi ha portato alla chiusura del fascicolo e alla prospettiva di un processo.

Basciano rischia il processo per stalking a Sophie Codegoni? Chiuse le indagini, le novità

La Procura di Milano ha concluso le indagini nei confronti di Alessandro Basciano, noto deejay e influencer seguito da oltre un milione di persone, il quale è ora a rischio processo per presunti atti di stalking ai danni dell’ex compagna Sophie Codegoni, nota al grande pubblico per la sua partecipazione al Grande Fratello Vip.

L’atto di chiusura delle indagini, notificato alle parti, offre all’avvocato difensore Leonardo D’Erasmo un termine di venti giorni per presentare memorie difensive o richiedere l’audizione del proprio assistito davanti alla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e al pm Antonio Pansa.

Secondo l’accusa, Basciano avrebbe inviato ripetutamente messaggi minacciosi e offensivi, inducendo in Sophie Codegoni uno stato di ansia e paura per la propria incolumità, comportamenti che avrebbero portato alla disposizione di un divieto di avvicinamento e all’obbligo di indossare un braccialetto elettronico a partire dal 16 settembre, già utilizzato brevemente in precedenza ma sospeso a causa di un incidente all’estero.