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Bassetti sulla nuova sottovariante Omicron: “Non credo cambierà la storia del Covid”

Matteo Bassetti

Matteo Bassetti sulla nuova sottovariante Omicron: “È presto per valutarne le potenzialità dato che si contano appena una quarantina di casi in Europa"

Sui suoi canali social e rispondendo alle domande del Corriere della Sera Matteo Bassetti ha detto la sua sulla nuova sottovariante Omicron del coronavirus: “Non credo cambierà la storia del Covid”. L’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova vede un virus più bravo ad infettare che a far ammalare seriamente. “È presto per valutarne le potenzialità. Si contano appena una quarantina di casi in Europa basati su altrettanti sequenziamenti del genoma. Non sono stati pubblicati articoli, neppure in preprint. Servono più dati. Sembra che questo ceppo, intercettato per la prima volta in India, presenti un numero di mutazioni superiore a quelle precedenti. Cambiamenti tali da renderlo ancora più diffusivo di Omicron 5”.

Cosa dice Bassetti sulla nuova sottovariante Omicron

Ha detto Bassetti in ordine a questa nuova peculiarità: “Sembra proprio così. Oltretutto i tempi di diffusione delle nuove sotto varianti sono sempre più rapidi. Tuttavia BA 2.75 non possiede ancora la forza per prendere il sopravvento”. In ordine al grado di protezione attuale dei vaccinati Bassetti ha spiegato: “Sono protetti dalle forme gravi e al momento niente fa pensare che ci sarà una crescita di malattie polmonari. Già ora al San Martino pochissimi pazienti hanno bisogno di essere aiutati nella ventilazione dal casco”. 

“Se attacca bronchi e gola è confortante”

E ancora, questo dopo aver detto che può comunque rappresentare un potenziale nuovo problema: “È un dato clinico importante. Non credo che BA 2.75 cambierà la storia del Covid se verrà accertato che la maggior parte delle volte attacca i bronchi e la gola, meno i polmoni e dà luogo a laringo-faringiti estive sempre osservate in questa stagione per il contagio di virus diversi anche se non così diffuse”.