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Beppe Grillo, Cristina Pozzi: "Chiede di essere arrestato? Bene, paghi la sua condanna"

Beppe Grillo

Cristina Pozzi, che ha perso la sua famiglia in un incidente in cui è stato coinvolto anche Beppe Grillo, chiede che l'uomo paghi la sua condanna.

Beppe Grillo in questi giorni ha fatto parlare di sè per un video condiviso su Facebook in cui ha difeso il figlio Ciro, accusato di stupro. Cristina Pozzi, che nel 1981 ha perso la sua famiglia in macchina con Beppe Grillo, chiede che l’uomo paghi la sua condanna.

Cristina Pozzi parla di Beppe Grillo

Cristina Pozzi è da quando era bambina che aspetta delle risposte da Beppe Grillo. La donna nel 1981 ha perso tutta la sua famiglia, coinvolta in un incidente con il fondatore del Movimento 5 Stelle. “La cattiveria del Grillo uomo che ha distrutto la mia infanzia e la mia gioventù ora non mi fanno più paura. Beppe Grillo ha ucciso la mia famiglia: era il 21 Dicembre 1981, io ero rimasta a casa a giocare ma mio padre Renzo, mia madre Rossana e mio fratellino Francesco non li ho mai più rivisti. Erano a bordo della jeep Chevrolet di Grillo: lui si è salvato, la mia famiglia è morta per colpa sua” ha spiegato in un’intervista per il Giornale. Nel 1981, quando Grillo era all’apice del successo, si era fatto ospitare dall’amico di infanzia, Renzo Giberti, 45 anni, e dalla moglie Rossana Quartapelle, 35 anni, nella loro villa di montagna a Limone Piemonte. Dopo pranzo avrebbe insistito per raggiungere i 3000 metri di quota con la sua nuova jeep. Quell’idea è stata l’inizio di una vera e propria tragedia. La famiglia, compreso il piccolo Francesco, di 9 anni, era in macchina con Beppe Grillo, quando è avvenuto l’incidente. Si è salvato solo lui, aprendo la portiera e lanciandosi dall’auto in corso, mentre questa proseguiva precipitando in un burrone.

La condanna è stata di “un anno e due mesi di reclusione con sospensione della patente di guida per eguale periodo di tempo“. Questa pena è stata condonata perché era incensurato. La piccola Cristina, che era ancora molto piccola, è stata adottata dalla zia Maura Quartapelle. “Non ci fecero vedere neanche i cadaveri. Ci misero due giorni e due notti per ritrovare il mio nipotino: era incastrato, a pezzi, sotto la jeep. E dire che era proprio a fianco di Grillo: giocava con una macchinina della Range Rover che Grillo stesso gli aveva regalato quel giorno. Sarebbe bastato allungare una mano e l’avrebbe salvato. Mio cognato Renzo Giberti lo trovarono con mezzo cervello fuori, come mia sorella, che mi dissero, era completamente irriconoscibile” ha spiegato la signora Maura. Per la Quartapelle il responsabile di quanto accaduto è stato proprio Grillo che quel giorno, “malgrado le insistenze di mio cognato che conosceva le strade“, ha voluto a tutti i costi usare la sua jeep, che guidava pochissimo. “Da Grillo neanche una parola, una scusa: niente. Non venne neanche ai funerali a Genova” ha raccontato la donna. “Non ha scontato neanche un giorno di galera. Adesso chiede di essere arrestato al posto del figlio? Bene: è ora che paghi la sua condanna” ha aggiunto Cristina Pozzi