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Beppe Grillo: serve un Senato con cittadini estratti a sorte

Beppe Grillo

Dopo Renzi è Beppe Grillo a proporre una riforma del Senato. Per il fondatore del M5S al posto dei politici servono cittadini estratti a sorte.

“Oggi dobbiamo porci due domande. La prima è se vivere in democrazia sia una buona cosa, la seconda è se le nostre democrazie stanno funzionando bene” scrive in un lungo post sul suo blog Beppe Grillo. Non lo fa più come leader ma ogni volta che il fondatore del MoVimento 5 Stelle apre bocca è ovvio che ci sono ripercussioni anche a livello politico. Beppe Grillo infatti sottolinea come le cose non stiano “funzionando molto bene”. Per il comico quindi le soluzioni sono due: rinunciare alla democrazia oppure sorteggiare a caso i parlamentari. In realtà qualcuno potrebbe obiettare che questa seconda opzione è già stata tentata con la prima entrata dei pentastellati alla Camera e al Senato.

Beppe Grillo: democrazia funziona?

“La domanda è semplice: come dovremmo co-abitare l’intero globo?” si domanda dal suo blog Beppe Grillo. Il fondatore del MoVimento 5 Stelle in un lungo post riflette sul fatto che “oggi appare chiaro che molti, se non tutti i problemi che abbiamo sono dovuti dal fatto che non riusciamo a vivere insieme”. Il comico sembra preoccupato per il futuro, forse anche di eventuali sommosse popolari.

“E’ sempre stato difficile, ma ora è diventata una questione importante. – scrive infatti – Abbiamo mezzi che possono esprimere con troppa violenza il nostro odio. Nel passato almeno avevamo solo le spade”. Grillo si domanda quindi “come dobbiamo stabilire le regole che ci governano” e cerca anche di fornire risposte e proposte.

“Oggi dobbiamo porci due domande. La prima è se vivere in democrazia sia una buona cosa, la seconda è se le nostre democrazie stanno funzionando bene” sottolinea. “Se rispondiamo come ci hanno insegnato, cioè che va tutto bene, allora c’è un enorme paradosso, una palese contraddizione” precisa. E questo perché “la politica è divisa su tutti i temi, i politici non hanno fiducia e il sistema politico è distorto da potenti interessi”. Una considerazione in realtà strana, visto che almeno in Italia c’è il cosiddetto “governo del cambiamento”. Evidentemente, per Beppe Grillo non si sta ancora cambiando abbastanza.

Senato di cittadini eletti a sorte

Il fondatore (nonché proprietario del marchio) del MoVimento 5 Stelle anche se la prende alla larga sembra voler arrivare allo stesso punto in cui voleva giungere anche Matteo Renzi, ovvero la riforma del Senato. Beppe Grillo però forse si scorda che l’ex premier è stato stoppato da un referendum poco prima di raggiungere quel traguardo.

Prima di tutto il comico spiega che per risolvere questo problema esistono solo due soluzioni. “Possiamo rinunciare alla democrazia. – ipotizza – Eleggiamo un re-dittatore che ignori le norme democratiche, calpesti le libertà e faccia semplicemente le cose come stanno”. “Ma i primi 4000 anni della nostra storia sono stati così – ricorda – e non mi sembra abbiano fatto granché”.

Da qui la seconda proposta. “L’idea è molto semplice: selezioniamo le persone a sorte e le mettiamo in Parlamento”. Che è un po’ in realtà quanto è avvenuto quando sono entrati per la prima volta i pentastellati alla Camera e al Senato, ma finora le cose non è che sembrano poi così migliorate. Sicuramente, il Parlamento non è stato ancora aperto come una scatola di tonno.

“Forse il primo passo sarebbe una seconda camera nel nostro Parlamento, piena di persone scelte a caso, un Senato dei cittadini, se volete” ipotizza quindi an passant Grillo. “Sarebbe come un cavallo di Troia nel cuore del governo. E poi sostituire le elezioni con il sorteggio” conclude. Il problema però rimarrebbe sempre lo stesso, e cioè che questo potrebbe essere molto facilmente truccato.