> > Bergoglio: "Bimbi gay? Ci vuole psichiatra", polemica Lgbtqi

Bergoglio: "Bimbi gay? Ci vuole psichiatra", polemica Lgbtqi

Bergoglio: "Bimbi gay? Ci vuole psichiatra", polemica Lgbtqi

Secondo papa Francesco, i genitori che scoprono di avere un bimbo gay dovrebbero rivolgersi a una psichiatra.

Nel viaggio di ritorno da Dublino, papa Francesco si sente chiedere che cosa dovrebbero fare 2 genitori che scoprono di avere un bimbo gay. Bergoglio ha risposto che in quel caso ci sia del lavoro da fare con la psichiatra. Parole che hanno scatenato la polemica della comunità Lgbtqi.

“Ci vuole la psichiatra”

“Tante cose da fare con la psichiatra“. Alla domanda di cosa dovrebbe fare una coppia di genitori che scopre che il loro bimbo è gay, papa Francesco ha dato una risposta precisa. Per il pontefice è importante tenere conto dell’età in cui si manifesta questa “inquietudine”, perché “Una cosa è quando si manifesta da bambino, ci sono tante cose da fare con la psichiatria. Altra cosa è quando si manifesta dopo venti anni”. Una risposta che ha scatenato la polemica della comunità Lgbtqi. Imma Battaglia, leader del movimento in Italia, ha commentato così ai giornalisti del Fatto Quotidiano: “È anacronistico e dimostrato dalla psichiatria internazionale che se un figlio è gay, è gay e basta, inutile affidarlo a una struttura che vuole indagare il suo comportamento”.

Il rientro da Dublino

“Chiedere scusa non è sufficiente”. Imma Battaglia, riporta il Fatto Quotidiano, è sul piede di guerra. La polemica del movimento Lgbtqi prende le mosse dalla dichiarazione di Bergoglio. La leader del movimento ritiene che la risposta del pontefice non sia altro che “Lo specchio di una chiesa stordita, confusa dalla crisi che sta affrontando”.

Il volo di rientro da Dublino non poteva essere più burrascoso per papa Francesco. Prima ci sono state le accuse di Monsignor Carlo Viganò sulle presunte coperture di Bergoglio degli abusi sessuali, in particolare quelli commessi dal cardinale Usa, Theodore McCarrick. Poi è stata la volta della polemica del movimento Lgbtqi.

Papa Francesco è di ritorno dalla sua visita in Irlanda. Un Paese che è profondamente cambiato, non più bastione della cristianità come un tempo. A confermarlo sono i numeri dei fedeli presenti alla Messa del pontefice: solo 130 mila fedeli, a fronte di una stima di 500 mila. In contemporanea alla celebrazione, l’associazione Stand for Truth ha indetto una manifestazione a cui hanno aderito 10 mila persone. Lo scopo dell’evento era quello di esprimere l’indignazione della comunità cattolica nei confronti dello scandalo degli abusi sessuali commessi dai rappresentanti della Chiesa Cattolica in Irlanda. Eppure, riporta il Post, il vero motivo della scarsa partecipazione è la progressiva laicizzazione degli irlandesi negli ultimi 40 anni. L’ultima volta che un papa aveva fatto visita al popolo irlandese era il 1979. Il pontefice allora era Giovanni Paolo II. Alla sua Messa domenicale parteciparono 1 milione di fedeli. L’Irlanda è cambiata.