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Bimba precipitata a Torino, parla il patrigno: "Io la lanciavo in aria per gioco, poi mi è scivolata”

Bimba precipitata a Torino, il patrigno al gip: “Lanciavo Fatima in aria per gioco: mi è scivolata”

Le parole del patrigno al gip del tribunale di Torino.

Un gioco tragico, lo ha definito in questo modo Mohssine Azhar, ciò che è accaduto nella serata di giovedì scorso quando la piccola Fatima, di soli 3 anni, è precipitata nel vuoto, schiantandosi nel cortile interno e morendo il giorno dopo in ospedale, parlando al giudice per le indagini preliminari che lo ha interrogato.

Bimba precipitata a Torino, parla il patrigno al gip

L’uomo, attuale compagno della mamma di Fatima, è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario nella forma del dolo eventuale: ascoltato dal gip del tribunale di Torino per l’interrogatorio di garanzia, ha fornito delle dichiarazioni spontanee, prima delle domande che il giudice gli ha posto attraverso le quali ha raccontato quanto accaduto quella sera.

“Stavo giocando con Fatima sul ballatoio. La lanciavo in aria. Lei rideva e salutava mamma che ci stava guardando dal balcone. Mi è scivolata dalle mani. Non so come sia successo”.

Bimba precipitata a Torino, parla il patrigno: “É stato un tragico gioco”

Queste le prime parole dell’uomo che ha così confessato di essere colpevole di ciò che è accaduto alla piccola, morta ieri mattina, nonostante la corsa all’ospedale e la delicata operazione alla quale è stata sottoposta nel reparto di Neurochirurgia del Regina Margherita. Dunque, doveva essere solo un gioco? Un gioco finito malissimo, purtroppo:

“L’ho presa in braccio e abbiamo cominciato a giocare. Le dicevo ‘saluta la mamma’. All’improvviso mi è scivolata dalle mani e l’ho vista precipitare. Sono corso giù, ma respirava a malapena”.

A soccorrere la piccola è stata una donna, che vive e lavora in quello stabile e ha potuto per questo motivo raccontare sia gli attimi precedenti all’incidente, mentre chiudeva il panificio, sia quelli successivi quando la madre di Fatima e Mohssine Azhar sono corsi in cortile.

Bimba precipitata a Torino, parla il patrigno: “Quella bimba era la mia famiglia”

Mohssine Azhar ha, inoltre, anche detto:

È stata colpa mia. Quella bambina era la mia famiglia. Le volevo bene e quel gioco le piaceva tanto, adesso non mi do pace, ma non potevo immaginare quello che poi è accaduto. Vorrei parlare con Lucia, sua madre”.

Le prossime ore saranno molto importanti, perchè il giudice deciderà se convalidare l’arresto ed eventualmente disporre la misura cautelare in carcere. Stando a quanto dice la Procura, l’uomo non avrebbe agito con violenza, tuttavia non ha comunque fatto nulla per evitare il rischio che qualcosa potesse fare del male alla piccola, condiderando in effetti la pericolosità del gioco. Non bisogna dimenticare che l’uomo era troppo vicino al balcone e soprattutto era in stato di alterazione, dettato dall’assunzione sia di hashish che di alcol.