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Bimbo di 2 anni scomparso nel Mugello, il papà: "L’avevamo messo a letto, forse è uscito per cercarci"

Bimbo di 2 anni scomparso Mugello papà

Il papà del bimbo scomparso nel Mugello ipotizza che il figlio possa essersi allontanato da casa per cercare lui e la madre.

Il papà di Nicola Tanturli, il bimbo di 2 anni scomparso nel Mugello nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 giugno 2021, ha ricostruito i contorni della sparizione del figlio e fatto ipotesi su cosa possa essere successo.

Bimbo scomparso nel Mugello: parla il papà

Sfinito e sconvolto per l’accaduto, l’uomo ha spiegato che nel pomeriggio di lunedì Nicola è andato a letto “e ieri sera a mezzanotte quando siamo andati da lui non c’era più“. Nel luogo dove vivono, ha continuato, i bambini giocano in libertà e sono sempre fuori. Di qui la sua congettura su cosa possa essere accaduto: “Magari cercava noi che eravamo fuori e s’è perso“.

Leonardo ha preferito non aggiungere altro per continuare con le ricerche del piccolo insieme ai duecento volontari che da ore stanno battendo ogni punto del teritorio circostante all’abitazione: “Scusate ma devo andare, si sta facendo buio“.

Bimbo scomparso nel Mugello, parla il papà: quando è sparito

Lui e la mamma del bambino, Giuseppina, hanno raccontato di aver messo a letto il figlio alle 19. Resta dunque da capire cosa sia successo tra quell’ora e mezzanotte, orario a cui si sono accorti che non era più a letto, e quando possa essere scomparso il piccolo.

Stabilire l’ora della scomparsa è infatti fondamentle per capire di quanto possa essersi allontanato nell’ipotesi che davvero abbia cercato i suoi genitori e si sia perso credendo di andare nella loro direzione. Un’altra domanda che ci si sta ponendo è perché i genitori abbiano aspettato le nove del mattino successivo per lanciare l’allarme e dare il via alla macchina delle ricerche. Se i soccorsi fossero stati avvisati prima, ci sarebbe stata infatti più probabilità di successo di ritrovare il bimbo.

Bimbo scomparso nel Mugello, parla il papà: ricerche in corso

Intanto proseguono le ricerche con Carabinieri, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Soccorso Alpino. La squadra dei soccorritori si sta servendo anche di droni, cani molecolari e cani da soccorso, ma la zona è particolarmente difficile da perlustrare perché è impervia e con una vegetazione molto fitta. In più ci sono anche difficoltà di comunicazione perché la copertura della rete mobile in questa parte dell’Appennino è incompleta e ha molti vuoti lontano dagli abitati. Nella notte ci si è anche serviti di un elicottero dell’Aeronautica dotato di uno speciale termoscanner in grado di individuare dall’alto esseri umani, ma per ora di Nicola ancora nessuna traccia.