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Binario 21, Liliana Segre: "Non perdono. Sono riuscita a non odiare per i miei figli"

Binario 21 Liliana Segre

Liliana Segre ha riportato in superficie gli orrori vissuti nei campi di concentramento. Con voce rotta: "Non potevo odiare e uccidere. Ero libera".

In occasione della Giornata della Memoria, su Rai 1 è stato mandato in onda lo speciale “Binario 21”. Liliana Segre, accompagnata dal conduttore Fabio Fazio, ha raccontato con grande lucidità gli orrori dei campi di concentramento. La senatrice ha dichiarato che ad oggi non riesce a perdonare. L’amore per i figli è stato per lei fondamentale: “Ci vuole un lungo percorso, fai una grande fatica. Io non perdono, e sono molto invidiosa di chi lo ha fatto, ma io non sono capace di farlo. Negli anni sono riuscita, anche grazie all’amore che ho conosciuto, a non odiare perché non potevo trasmettere odio ai miei figli”.

Binario 21, Liliana Segre: “Impossibile non essere morti là”

Liliana Segre ha proseguito nel suo racconto ripercorrendo il viaggio che l’ha condotta ad Auschwitz, una vicenda che per lei fu difficile esternare: “Io scelsi il silenzio, era impossibile non essere morti là, tornare e raccontare cose di questo genere”. Il suo ricordo è stato poi rivolto ai politici che decisero di non obbedire al regime nazista e fascista: “Non erano molti, un popolo colto come la Germania ha accettato un dittatore”.

“Cosa vuol dire entrare nel carcere a 13 anni”

La senatrice ha poi rievocato la sua fuga verso la Svizzera, ma venne arrestata al confine. Venne poi incarcerata a San Vittore: all’epoca aveva solo 13 anni: “Mai avrei pensato che avrei visto come sarebbe stato il carcere dall’altra parte”, ha infine aggiunto: “Cosa vuol dire entrare nel carcere a 13 anni? Ho pena per quella ragazzina. Sono stata anche una donna felice, ma come ha fatto quella bambina ad entrare a San Vittore?”.