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Bonafede-Denaro, trovate le corrispondenze: "Eravamo una famiglia"

Bonafede Denaro

"Eravamo una famiglia", questo e non solo nelle corrispondenze tra la Bonafede e Denaro

Dopo l’arresto della maestra di Castelvetrano Laura Bonafede per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra, spuntano ora le corrispondenze con Matteo Messina Denaro. Nei guai anche la figlia della donna: i tre si consideravano “una famiglia”.

Si ipotizza, secondo i ‘pizzini’ rintracciati, che tra Denaro e Bonafede ci fosse una relazione sentimentale

Quanto emerge dalle indagini ha dell’incredibile. L’insegnante, figlia del boss di Campobello di Mazara, Nardo Bonafede, deceduto in carcere nel 2020, e moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile, in carcere per alcuni omicidi commissionati proprio da Denaro, ha di fatto intrecciato negli anni un rapporto molto solido con il boss mafioso, adesso rinchiuso nel 41bis.

Quel che soprattutto disorienta – scrive il gip Alfredo Montalto – è che in tutto questo lunghissimo arco temporale la tutela della latitanza di Messina Denaro Matteo è stata affidata ad un soggetto conosciutissimo dalle forze dell’ordine e cioè a quel Bonafede Leonardo da sempre ben noto, soprattutto per la sua trascorsa frequentazione ed amicizia con il padre di Matteo Messina Denaro, Francesco Messina Denaro“.

In diversi periodi, da fuggiasco, Denaro ha “coabitato” con Laura Bonafede. L’arco temporale in questione andrebbe dal ’97 al 2017. I rapporti, interrotti, sono stati poi recuperati di recente attraverso “l’utilizzo concordato di un codice linguistico riservato e complesso per comunicare tra loro“, come spiegano gli inquirenti.

Denaro, insieme alla complice, avevano dunque messo in piedi una rigida e meticolosa organizzazione di incontri vis a vis tra lo scorso novembre e gennaio 2023, insieme a scambi di posta in giorni e orari ben precisi, senza considerare il “supporto morale” offerto al mafioso sia da parte della maestra che della figlia Martina, anche lei indagata per i medesimi reati della madre.

Le due, così facendo, hanno mostrato “la totale adesione allo stato di clandestinità di Messina Denaro e alla sua volontà di sottrarsi alle condanne ed ai processi; adesione percepibile in modo emblematico dall’utilizzo, da parte della Bonafede, della parola “nemici” per indicare le forze dell’ordine“.

Bonafede in una lettera a Denaro: “Il mondo non ti ha compreso

Dalle ricerche è poi emersa una lettera firmata “Loredana 2012”, uno dei vari pseudonimi adottati dalla donna, in cui diceva a Denaro: “Ad un tratto è accaduto che ti ho incontrato, oggi posso dire che ho conosciuto un uomo particolare… È stato un gran peccato che il mondo non ti abbia compreso Amico Mio. Sei rimasto uomo nella sconfitta. E chiunque ti ha conosciuto, non si dimenticherà mai di te. Mi reputo fortunata a far parte della tua vita…“.

Con ogni probabilità, osservando i contenuti dei ‘pizzini’, è facilmente intuibile come tra i due ci fosse ben più di un semplice rapporto d’amicizia. Degli scritti, anche ad opera del mafioso, fanno pensare a una relazione sentimentale. In una lettera Denaro diceva: “Sei stata l’unica cosa buona che mi sia capitata nella vita… ‘Eravamo una famiglia’, hai detto bene, hai detto giusto… Io non so quello che sarà di me, ma se avrò un ultimo attimo per pensare, in quel mio ultimo attimo il mio ultimo pensiero sarà per te».