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Messina Denaro, arrestata Laura Bonafede ed indagata anche la figlia

I carabinieri del Ros hanno arrestato Laura Bonafede

Non solo frequentazioni provate ma per la Procura anche un aiuto cosciente alla latitanza di Messina Denaro da parte di Laura Bonafede

Gli scriveva e lo incontrava ma per la Procura c’è stato qualcosa di più in punto di Diritto: per il tipo di rapporti che avrebbe avuto con Matteo Messina Denaro è stata arrestata Laura Bonafede e con lei è stata indagata anche la figlia. Da quanto si apprende la docente che frequentava il boss mafioso è stata fermata per favoreggiamento con l’aggravante di averlo fatto per Cosa Nostra. Ad operare i carabinieri del Ros anche per procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa. Laura Bonafede è una maestra e figlia dello storico boss di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede.

Messina Denaro, arrestata Laura Bonafede

Le indagini dicono che per molti anni la donna sarebbe stata vicina a Matteo Messina Denaro e “farebbe parte della rete di complici che ha protetto il capomafia durante la latitanza”. Il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, l’aggiunto Paolo Guido ed il Sostituto della Dda Gianluca de Leo hanno un quadro probatorio per cui la Bonafede, già venuta fuori nel corso delle indagini sulla latitanza del padrino e ripresa dalle videocamere mentre parlava col boss al supermercato di Campobello, avrebbe altre responsabilità.

Cosa si contesta alla donna vicina al boss

Prima del fermo di Messina Denaro lei avrebbe “provveduto alle necessità di vita quotidiana del latitante, gli avrebbe fatto la spesa per fargli avere rifornimenti temendo che potesse essere contagiato dal Covid e non potesse uscire, avrebbe condiviso con lui un linguaggio cifrato per tutelare l’identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss”. In queste pre poi trapela la notizia per cui è indagata anche Martina Gentile, figlia della Bonafede. Ansa spiega che la Procura aveva chiesto per la ragazza “gli arresti domiciliari, ma il gip ha rigettato l’istanza per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza”.