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Bonus 200 euro, possibile restituzione: chi potrebbe dover restituire il sussidio

Inps

È probabile che qualcuno dovrà restituire il Bonus di 200 euro: chi non ne ha diritto e perché.

È possibile che a qualcuno possa essere erogato il Bonus 200 euro anti inflazione e che in seguito il diretto interessato sia costretto a restituire la somma. Non tutti infatti hanno diritto al contributo deciso dal governo con il Decreto Aiuti. Come informa FanPage, per confermare il bonus bisognerà passare prima per due fasi. Nella prima l’indennità sarà erogata dall’Inps in maniera provvisoria, ci sarà poi un momento di verifica. Il consolidamento del diritto del bonus avverrà solamente dopo l’acquisizione, da parte dell’Istituto, delle informazioni sul reddito dei beneficiari, che dovrà essere inferiore ai 35mila euro annui.

Si passa poi al secondo step, in cui sarà necessario avere determinati requisiti: se si è lavoratori dipendenti bisognerà aver usufruito dello sgravio contributivo dello 0,8% in almeno uno dei primi quattro mesi dell’anno. Il lavoratore non dovrà aver ricevuto, inoltre, il Bonus 200 euro da due datori di lavoro. Il sussidio è infatti “una tantum” e non può essere replicato per vari tipi di lavoro. Nel caso in cui i requisiti non siano soddisfatti in questa seconda fase, l’interessato dovrà restituire il contributo. 

Verifica della situazione reddituale

Tramite un’apposita circolare, l’Inps ha chiarito che: “l’Ente erogatore procede alla verifica della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo”. 

Bonus 200 euro: quando può essere tolto

Ricapitolando, il Bonus 200 euro viene sottratto quando il trattamento pensionistico tramite cui sia stata riconosciuta l’indennità “una tantum” venga revocato o in tutte le altre circostanze in cui sia accertata “la non sussistenza del diritto a prescindere dal requisito reddituale”.