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Borghezio: "Devo dare 58mila euro a Cécile Kyenge"

mario borghezio

Borghezio era stato condannato per diffamazione, aggravata dall'odio razziale, per frasi contro l'ex ministro del governo Letta.

Mario Borghezio è stato intervistato da La Zanzara, programma radiofonico di Radio 24 condotto da Giuseppe Cruciani. Nel corso della trasmissione, l’esponente della Lega ha parlato della condanna per diffamazione aggravata da discriminazione razziale nei confronti di Cécile Kyenge. La pena è stata decisa dal Tribunale di Milano nel 2017 in riferimento agli insulti verso il ministro del governo Letta, proferiti proprio durante un collegamento con la trasmissione La Zanzara.

Il risarcimento

“Sto cercando qualcuno che mi compri casa- dice Mario Borghezio a Giuseppe Cruciani nel corso della trasmissione radiofonica La Zanzara- Devo tirar fuori questi 58mila euro, ormai diventati definiti”. Il leghista fa riferimento alla sanzione pecuniaria che deve versare a Cécile Kyenge. Dopo la condanna, La Repubblica ha riferito le reazioni dell’ex eurodeputato che lamenta di essere “un perseguitato politico”; pur precisando di avere “il rispetto dovuto” nei confronti della condanna, ha ritenuto il risarcimento di “importo eccezionale”. Il ministro Kyenge aveva annunciato che avrebbe devoluto la somma che le spettava in beneficenza. Parte del risarcimento è già stato versato, ha dichiarato Mario Borghezio nell’ultima telefonata a La Zanzara. La cifra deve essere corrisposta “alla signora Kyenge e ai suoi avvocati. In parte glieli ho già dati, altrimenti mi pignoravano i mobili. Ne ho già versati 28mila“, spiega l’ex eurodeputato.

Le telefonate di Borghezio

Come al solito, la telefonata alla trasmissione di Radio 24 è un’occasione per Borghezio per dire qualsiasi cosa. Il sito web di Blitz Quotidiano riporta alcuni stralci dell’intervista. “Tagliare i soldi all’accoglienza? Mi sembra il minimo- afferma il leghista- Gli immigrati che dormono per strade possono andare nelle sedi del Pd (…) o a casa di qualcuno di Liberi e Uguali. Ma non a spese del popolo italiano”. Pare sfugga l’esistenza dello Stato, che non può lasciare alla buona volontà dei singoli la gestione di una materia complessa. Borghezio inoltre si ritiene adatto al ruolo di capo della Polizia: “Mi vedrei capo della Polizia, questo sì. Penso a Fouché, ci vuole severità. Tagliava le teste ma adesso non c’è neanche più la ghigliottina”.

Dopo le elezioni politiche del 4 marzo, ancora una volta Borghezio ha tenuto questa specie di periodico show a Radio 24. Il Fatto Quotidiano ha riferito numerose parti della telefonata. Il leghista si dice convinto dell’esistenza di diverse razze umane: “Adesso la vulgata comune, la tv, la radio, il Presidente della Repubblica hanno stabilito che non esistono (sono le evidenze scientifiche a stabilirne l’inesattezza, nda). Io ho libri che dicono il contrario. (…) Il Padre Eterno ci ha voluti diversi. E siamo tutti utili, come nella flora e nella fauna. Ognuno deve avere il suo ruolo e soprattutto non deve rompere i c……i agli altri”. E su Mussolini: “Milioni di italiani spingono in direzione di un sano revisionismo storico”. I soliti nostalgici di un periodo storico che non hanno vissuto.