Un uomo di Cesare

Peccato che la “spia” sbagliò, consigliando un punto del territorio isolano infestato da percolose maree.
Due anni dopo, stavolta in qualità di “praefectus equitum“, Voluseno fu inviato in aiuto a Quinto Tullio Cicerone (uomo di fiducia di Cesare e fratello del più noto oratore arpinate Marco Tullio) per sedare la rivolta del principe Ambiorix nella Gallia Belgica; in tale occasione tuttavia, pur dimostrando una certa apprezzabile buona volontà, l’intervento di Voluseno non si rivelò granché determinante.
Abile invece egli si dimostrò in occasione della condanna a morte del re Commio, alleato infedele di Roma bisognoso di una severa punizione; dopo essersi salvato una prima volta, Commio fu costretto da Voluseno a firmare un trattato di pace in cui, tra l’altro, promise solennemente che non si sarebbe mai più scontrato con un soldato romano.
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Un uomo di fiducia di Giulio Cesare…