> > Camorra, 21 arresti contro il clan Sibillo: rimosso l’altarino del boss

Camorra, 21 arresti contro il clan Sibillo: rimosso l’altarino del boss

Camorra, colpo al clan Sibillo

Un’operazione dei carabinieri contro la camorra ha portato all’arresto di diverse persone appartenenti al clan Sibillo.

I carabinieri hanno avviato durante la mattinata di mercoledì 28 aprile un’operazione contro la camorra a Napoli. Le forze dell’ordine hanno arrestato 21 persone facente parte del clan Sibillo, indicato dagli inquirenti come la cosiddetta “paranza dei bambini“.

Camorra, colpo al clan Sibillo

Si tratta di un gruppo di giovanissimi provenienti da vecchie famiglie criminali del centro storico cittadino. Le persone fermate a vario titolo devono rispondere di vari reati tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti e non solo. Per alcuni pendono anche altre accuse come porto abusivo di arma da fuoco e sfruttamento della prostituzione.

Camorra, le indagini sul clan Sibillo

Gli inquirenti hanno ricostruito diversi episodi avvenuti nel corso degli ultimi anni. Il controllo del territorio, da parte del clan Sibillo, sarebbe al centro di numerosi avvenimenti ai danni di attività economiche tra cui bar, negozi e pizzerie costrette a pagare il pizzo. Il gruppo è rimasto fedele ad Emanuele Sibillo, 20enne che nel 2015 morì per mano di esponenti del clan Buonerba. Una carriera criminale iniziata già diversi anni prima.

Camorra, rimosso l’altarino del boss

I vigili del fuoco, insieme ai carabinieri, hanno rimosso l’altarino dedicato al boss Sibillo che si trova in via Santissimi Filippo e Giacomo.

Altri episodi a Napoli

La mamma della piccola Noemi, ferita da proiettili vaganti in piazza Nazionale a Napoli, durante il pomeriggio di venerdì 3 maggio 2019, si è espressa in merito alle condizioni psicologiche della figlia, a distanza di circa due anni dalla traumatica vicenda.

A circa due anni dalla sparatoria, lo stato psicologico della bambina è stato raccontato dalla madre della giovane vittima Tania che ha spiegato: “Negli ultimi tempi me lo chiede tutti i giorni. Mentre giochiamo mi rivolge sempre la stessa domanda: Mamma perché il cattivo ha sparato proprio a me? Ed io mi sento spiazzata, non è facile trovare le parole”.

Un omicidio è avvenuto a Napoli lo scorso mese di marzo. L’uomo ucciso a Fuorigrotta è un 77enne che gli inquirenti avrebbero indicato come il tramite tra clan per riappacificare eventuali controversie. Adesso il rischio, secondo quanto riportato da Fanpage.it, sarebbe quello di una faida di camorra tra clan rivali. Gli inquirenti stanno comunque indagando per fare luce sul delitto.