Dopo l’ultima pronuncia dell’Ema sul vaccino AstraZeneca in merito alla sua stabilita rara probabilità di generare trombosi nei pazienti under 60 e con una maggiore incidenza nel sesso femminile, l’organo europeo ha lasciato agli Stati membri la possibilità di muoversi in maniera autonoma e dunque di stabile quale sia il migliore utilizzo del siero anglo svedese nel proprio territorio. Sul tema si è così espresso il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza covid, durante la sua visita a Piediripa di Macerata: “Il piano vaccini non cambia, a fine mese dobbiamo arrivare a 500mila dosi giornaliere“.
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Figliuolo su AstraZeneca e il piano vaccini
“Da oggi – ha proseguito il generale Figliuolo – l’inoculazione del vaccino AstraZeneca è aperta alla platea dei 60-79 anni, mentre gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose, riceveranno anche la seconda. L’Ema – ha sottolineato – ha detto che AstraZeneca è un vaccino sicuro e spero che la vicenda si concluda così”. I benefici dunque supererebbero di gran lunga i rischi, motivo per cui l’Italia attende con ansia le circa 30 milioni di dosi del siero anglo svedese attese entro la fine del prossimo trimestre.
“Le seconde dosi – ha continuato Figliuolo – vanno a chi ha già fatto la prima. Per quanto riguarda le altre, abbiamo allargato la platea dai 60 ai 79 anni: circa 13.275.000 possibili utenti di cui 2.270.000 hanno già ricevuto la prima dose in precedenza e quindi prioritariamente il target è questo. Adesso – ha sottolineato con vigore il commissario all’emergenza covid – è importante ridare fiducia a tutti e vaccinarci. Se ci vacciniamo usciamo. Se riusciamo a completare gli over80, come si sta ben facendo qui e i fragili, noi riusciremo poi subito ad aprire alle classi produttive”.