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Caso Eitan, parlano gli avvocati della famiglia: "Chiari segni di lavaggio del cervello"

eitan famiglia

I legali della famiglia Biran hanno dichiarato che, seppur in buone condizioni fisiche, il piccolo Eitan mostra chiari segni di lavaggio del cervello.

Continua l’odissea del piccolo Eitan Biran, rapito dal nonno materno Shmuel Peleg lo scorso 11 settembre e portato in Israele dove ora vive e dove secondo gli avvocati della sua famiglia d’origine starebbe subendo un vero e proprio lavaggio del cervello. Successivamente all’incidente della funivia del Mottarone, del quale Eitan fu l’unico sopravvossuto, il bambino era stato affidato alla zia Aya Biran.

Caso Eitan, parlano gli avvocati della famiglia: “Chiari segni di lavaggio del cervello”

Riferendo quanto pronunciato dallo zio paterno Hagai Biran, che in giornata si è recato a fare visita al bambino nella casa del nonno Shmuel Peleg, gli avvocati della famiglia Biran hanno dichiarato: “Anche se Eitan è in condizioni fisiche buone, è preoccupante notare chiari segni di istigazione e lavaggio del cervello. […] Il ritorno di Eitan a casa sua in Italia appare più urgente che mai”.

Sulla base di quanto raccontato dallo zio infatti, dai comportamenti del piccolo sarebbero evidenti i segni di disagio emotivo: “Purtroppo Hagai Biran e sua moglie ci hanno riferito che al termine dell’incontro sono rimasti preoccupati delle condizioni di Eitan. Eitan ha proferito frasi fuori dal loro contesto e messaggi inculcatigli che indubbiamente derivano dall’istigazione. […] Si tratta di un danno vero e proprio”.

Caso Eitan, parlano gli avvocati della famiglia: “Necessario proteggere la privacy del bambino”

In seguito lgli avvocati della famiglia Biran hanno aggiunto che: “Contrariamente alla famiglia dei rapitori che riferiscono in tempo reale della vita del minore come se partecipasse a un reality, noi e la famiglia Biran pensiamo che in questo momento la cosa più opportuna e necessaria sia di proteggere la privacy e l’intimità di Eitan“.

Caso Eitan, parla il portavoce della famiglia del nonno del bambino

In risposta alle affermazioni dei legali della famiglia Biran è intervenuto il portavoce della famiglia Peleg in Israele Gadi Solomon, che ha riportato l’incontro degli zii con il piccolo Eitan: “Questa mattina Hagai e sua moglie hanno visitato il piccolo nella casa di Shmulik Peleg. I due sono stati con Eitan in privato e hanno giocato con lui un po’ più di un’ora. Durante la visita è stato proposto loro di telefonare ad Aya in Italia o ai genitori di Amit (che vivono in Israele, ndr) ma loro hanno preferito non gravare oltre Eitan”.