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Caso Eitan, tv israeliana intervista Shmuel Peleg: “Un giorno mio nipote dirà che l’ho salvato”

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Shmuel Peleg, nonno di Eitan Biran, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, è stato intervistato dalla tv israeliana sul rapimento del piccolo.

Shmuel Peleg, nonno materno di Eitan Biran, unico sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone, ha rilasciato un’intervista all’emittente israeliana N12. L’uomo ha rilasciato alcune dichiarazioni relative alla decisione di portare il bambino in Israele, sottraendolo illecitamente alla zia paterna, Aya Biran, sua tutrice legale.

Caso Eitan, tv israeliana intervista Shmuel Peleg: “Un giorno mio nipote dirà che l’ho salvato”

L’emittente israeliana N12 ha avuto la possibilità di intervistare Shmuel Peleg, il nonno di Eitan Biran, unico superstite alla drammatica strage della funivia del Mottarone, avvenuta lo scorso 23 maggio.

Il contenuto integrale dell’intervista verrà reso noto soltanto a partire dalla serata di venerdì 17 settembre ma, per fomentare la curiosità, N12 ha iniziato a pubblicare alcuni estratti sul suo canale Twitter.

In uno degli estratti rivelati dall’emittente israeliana, è possibile ascoltare Shmuel Peleg mentre racconta: “In aereo, Eitan non ha mai smesso di chiedere quando saremmo arrivati e gridava: ‘Voliamo in Israele, voliamo in Israele’”.

In relazione al rapimento del bambino, inoltre, in un’altra clip diffusa online, l’uomo ha dichiarato: “Credo che Eitan un giorno crescerà e dirà: ‘Nonno, hai fatto tutto il possibile per salvarmi’”.

Infine, rispondendo a una domanda posta dall’intervistatore, Shmuel Peleg ha spiegato che il viaggio per lasciare l’Italia si è svolto in totale regolarità. A questo proposito, il nonno del bambino ha riferito: “Io non riesco proprio a capire quello che mi sta chiedendo. Ho ricevuto un’opinione legale e sono passato per la frontiera con una regolare vidimazione dei passaporti”.

Caso Eitan, tv israeliana intervista Shmuel Peleg: la tutela legale di Aya Biran

Eitan Biran è stato portato in Israele dal nonno Shmuel Peleg nella giornata di sabato 11 settembre, con un volo privato partito dall’Italia e diretto a Tel Aviv. Il bambino è stato allontanato dall’Italia senza preavviso ed è stato forzatamente sottratto alla tutela legala di Aya Biran, zia paterna del bambino residente in Italia.

Nel corso degli ultimi giorni, sulla base delle informazioni sinora diffuse, la donna ha avuto la possibilità di instaurare dei contatti telefonici con Eitan e, a breve, dovrebbe partire per recarsi a Israele e incontrarlo.

Sul rapimento di Eitan Biran, sono a lavoro gli avvocati della zia Aya Biran. In questo contesto, il 29 settembre è stata fissata un’udienza volta a ottenere l’immediata restituzione del piccolo, che si terrà presso il tribunale di Tel Aviv.

Caso Eitan, tv israeliana intervista Shmuel Peleg: ipotesi movente economico

Al momento, si sta indagando al fine di svelare quali siano state le motivazioni che hanno indotto Shmuel Peleg a sequestrare il nipote. A questo proposito, il marito di Aya Biran, Or Nico, si è detto convinto che il gesto dell’uomo potrebbe essere stato motivato anche da ragioni di tipo economico: “Non sappiamo per certo se dietro al sequestro ci siano interessi economici. Io presumo che loro non abbiano ancora fatto l’atto per l’eredità del bisnonno, una persona molto ricca, anche lui vittima della tragedia del Mottarone. Può essere che l’erede principale fosse la mamma di Eitan e, di conseguenza, anche Eitan fosse il prossimo in linea di successione di un grande patrimonio”.