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Caso Grillo, nasce un'altra inchiesta: "Violentata da un amico in Norvegia"

Ciro Grillo

Le parole del padre di un ragazzo che rischia di essere accusato nel nuovo fascicolo penale per stupro aperto dalla Procura di Tempio Pausania.

Aperto un nuovo fascicolo penale per stupro, per il momento contro ignoti, dalla Procura di Tempio Pausania, in Sardegna. Un fronte di indagine nato dall’inchiesta per cui sono imputati il figlio di Beppe Grillo e i suoi amici. 

Caso Grillo: accusa di stupro in Norvegia

Mio figlio mi ha detto che quella ragazza si è scusata con lui, in presenza di molti altri amici, per avergli rivolto quell’accusa. E questo è successo nel 2018. Da allora, lui e la ragazza non hanno più avuto nessun contatto. Posso affermare, da padre, che mio figlio è un giovane di alti valori morali e dice che se gli viene chiesto di rilasciare qualsiasi dichiarazione alla magistratura italiana, ovviamente lo farà. Non trovo corretto rilasciare ulteriori commenti ai media” ha scritto il padre di un ragazzo accusato di stupro in Norvegia. Il giovane rischia di finire sotto accusa nel nuovo fascicolo penale per stupro, contro ignoti, aperto dalla procura di Tempio Pausania, in Sardegna. Si tratta di un fronte di indagine, come riportato da La Verità, nato dall’inchiesta per cui sono imputati il figlio di Beppe Grillo, Ciro, e i suoi tre amici, per la presunta violenza di gruppo di cui sarebbe stata vittima nel 2019 Silvia, ragazza italo-norvegese. 

Caso Grillo, nuova inchiesta: le indagini

Silvia ha denunciato Ciro Grillo e i suoi tre amici di stupro di gruppo. Durante gli accertamenti sul caso, gli inquirenti hanno annotato dichiarazioni riguardanti un altro presunto stupro subito dalla ragazza nell’estate del 2018. Due amiche della giovane e il suo istruttore di kitesurf hanno rivelato di aver saputo direttamente da lei che un ragazzo che lei definisce “il mio migliore amico” l’avrebbe violentata mentre dormiva nella tenda di un campeggio, nel periodo in cui lei si trovava con il padre in Norvegia. Il ragazzo è un nicaraguense che vive a Oslo, figlio di un commentatore politico, giornalista ed ex parlamentare. Il padre, nei giorni scorsi ha scritto un messaggio al Corriere per dichiarare che il racconto della ragazza sul figlio non era vero e che lei stessa “si è scusata con lui in presenza di amici per avergli rivolto quelle accuse“. Il procuratore Gregorio Capasso e la sua sostituta Laura Bassani hanno chiesto alla ragazza di spiegare cosa era successo e perché non aveva sporto denuncia. “Un po’ per paura e poi perché era il mio migliore amico… mi sembrava strano, non lo so” ha risposto la giovane. 

Caso Grillo, la ragazza vittima di un altro presunto stupro: la strategia

La notizia di questo reato era nelle carte della Procura da febbraio 2020. Gli avvocati di Grillo e degli amici hanno chiesto di identificare e sentire il ragazzo nicaraguense come testimone, per riuscire a minare la credibilità di questa ragazza. Capasso, però, ha preferito l’inchiesta contro ignoti per non lasciare spazio a nessuna critica sulla “non azione” della Procura e per fare ulteriori accertamenti sul fatto. Inoltre, vuol dire depotenziare l’importanza che i difensiori potrebbero attribuire al presunto episodio di violenza e all’eventuale testimone.