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Catania, al via la costruzione di un altro centro commerciale: "Mandarin". E la crisi?

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A Sant'Agata li Battiati al via i lavori per la costruzione dell'ennesimo centro commerciale: sarà realizzato nella zona est del paese e coprirà un'area di circa 70 mila mq. CATANIA - Catania paese dei balocchi e dei centri commerciali. Si stima che la città etnea rappresenti un caso unico in ...

A Sant’Agata li Battiati al via i lavori per la costruzione dell’ennesimo centro commerciale: sarà realizzato nella zona est del paese e coprirà un’area di circa 70 mila mq.

CATANIA – Catania paese dei balocchi e dei centri commerciali. Si stima che la città etnea rappresenti un caso unico in Europa, con la più altra concentrazione di centri commerciali distribuiti in una sola provincia. Dopo l’apertura, lo scorso giugno, del Centro Sicilia, tra poco a Sant’Agata li Battiati, piccolo paesino alle porte di Catania, ne nascerà un’altro. Il nome scelto è insolito: Mandarin.
Cosa c’è dietro. La sostanza non cambia. In tempi di crisi, in un momento storico per la nostra città in cui i negozi del centro urbano chiudono, con i consumi stagnanti e le famiglie che spendono sempre meno, siamo di fronte all’ennesima speculazione.

Lavoro per tutti, per i soliti. Tra un pò si comincerà a fare campagna pubblicitaria, si speculerà sul lavoro e sulla grave crisi occupazionale. “L’apertura del nuovo centro commerciale rappresenta un’oppurtunità per tanti giovani”, diranno i soliti noti. Intanto loro ingrassano, gli altri con contratti a progetto, a tempo, arrancano. Fatevi un giro nei centri commerciali e vedrete come non è oro ciò che luccica. Le botteghe sfitte aumentano, cambiano i marchi uno dopo l’altro, gli aquisti sono risicati e visti gli alti costi d’affitto e di gestione, alla fine chi ci guadagna sono sempre gli stessi. Fate due conti e datevi una risposta. Il resto è una storia che continua e che si evolve stando al passo con i tempi.

Trasformazione del piano di viabilità. Quando apre un nuovo centro commerciale si costruiscono ponti, strade, e accessi in tempi record. Magari, quando piove a Catania, per un buca bisogna aspettare che diventi un cratere prima che l’amministrazione comunale provveda. Putroppo, la prassi è sempre la stessa. Velocità, rapidà e miracoli dell’edilizia a comando. Emblematico l’ultimo caso. La costruzione del collegamento tra il quartiere S.Giorgio e la zona di via Palermo è durata quasi 20 anni, prima di essere realizzata. Lo svincolo (con tanto di ponte) di “Etnapolis”, come quello del “Centro Sicilia”, miracolo, soli tre mesi.
Filippo Cannizzo