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Cdm a Cutro, approvato nuovo decreto migranti. Meloni: “Cercheremo gli scafisti in tutto il mondo”

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Tensioni tra la stampa e il premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa che si è tenuta a margine del Cdm a Cutro.

In occasione della conferenza stampa organizzata a margine del Cdm che si è tenuto a Cutro, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ringraziato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per il lavoro svolto e ha ribadito la volontà del Governo italiano di scovare e fermare gli scafisti di tutto il mondo.

Cdm a Cutro, approvato nuovo decreto migranti: l’annuncio del premier Meloni

“Il Cdm che abbiamo voluto celebrare a Cutro, e ringrazio tutti a partire dal sindaco per l’accoglienza e i cittadini, lo abbiamo voluto fare qui perché all’indomani della tragedia del 26 febbraio volevamo dare un segnale concreto della nostra attenzione. È la prima volta che viene celebrato un Cdm nel luogo in cui si è svolta una tragedia come questa. Esprimiamo compatti il cordoglio per le vittime e per il dolore dei loro cari”. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa organizzata a margine del Consiglio dei Ministri che si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 9 marzo a Cutro.

“Abbiamo licenziato un decreto legge che affronta questa materia e lo abbiamo fatto per ribadire che siamo determinati a sconfiggere la tratta di esseri umani responsabile di questa tragedia, la nostra risposta a ciò che è accaduto è una politica di maggiore fermezza”, ha aggiunto.

La conferenza stampa è stata dominata da forti tensioni tra il premier e i giornalisti che hanno più volte chiesto a Meloni chiarimenti sulla dinamica dei mancati soccorsi al barcone dei migranti affondato a Cutro.

A questo proposito, il presidente del Consiglio ha nuovamente fatto riferimento a Frontex. “La segnalazione che fa Frontex alla vigilia della strage dei migranti a Cutro è di polizia, non di salvataggio, non ti avverte che c’è un problema, tant’è che Frontex se ne va. Questi sono i fatti, certo qualcuno può dire: ‘perché Frontex segnala dopo 3 giorni l’imbarcazione e solo quando è in acque italiane?’ Uno potrebbe chiederselo, perché prima di arrivare in acque italiane, secondo la geografia, ha attraversato i mari di altre nazioni. Questa è una domanda che io mi sono fatta – e ha aggiunto –. La segnalazione di Frontex è arrivata alle 22:36 del sabato sera in prossimità delle acque italiane, mi correggo. Ma questa è una domanda che credo dovreste farvi anche voi”.

“Cercheremo gli scafisti in tutto il mondo”

“Qualcuno ritiene che le autorità italiane non abbiano fatto qualcosa che potevano fare? Se qualcuno lo dice o lo lascia intendere, che le istituzioni si girano dall’altra parte, è molto grave non per il governo ma per le istituzioni che rappresento. Non accetto queste ricostruzioni”, ha detto poi Meloni.

“Se qualcuno pensa che i fatti del 26 febbraio ci abbiano indotto a modificare la linea del governo sbaglia di grosso. Noi confermiamo la nostra linea e la dimostrazione del fatto che non c’è una politica più responsabile è la volontà di interrompere la tratta degli scafisti: vogliamo combattere la schiavitù del terzo millennio rappresentata da queste organizzazioni criminali. Non vogliamo replicare l’approccio di chi negli anni ha lasciato gli scafisti indisturbati, faremo di tutto”, ha dichiarato il premier.

La leader di Fratelli d’Italia, poi, si è scagliata contro gli scafisti. “Cercheremo gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo”, ha tuonato il premier. “Il nostro compito è cercare soluzioni e far quel che si può fare perché queste tragedie non si ripetano. Noi siamo determinati a sconfiggere la tratta di essere umani che è responsabile di questa tragedia. La nostra risposta è una politica di maggiore fermezza sul tema. Se qualcuno pensa che i fatti del 26 febbraio ci spingano a cambiare la nostra politica si sbaglia di grosso – e ha precisato –. La norma principale del decreto appena approvato riguarda i reati legati alla tratta delle persone e prevede un aumento delle pene per il traffico dei migranti. Si introduce una nuova fattispecie di reato per chi provoca la morte o lesioni gravi per il traffico di persone che prevede una pena fino a 30 anni di reclusione”.

Cdm a Cutro, Meloni: “Ringrazio il ministro Piantedosi, non poteva fare di più”

“Ringrazio il ministro Piantedosi, il governo non poteva fare nulla di più o di diverso sul naufragio di migranti sulle coste della Calabria”. Ha dichiarato Meloni in conferenza stampa dopo il Cdm a Cutro. E ha aggiunto: “Credo che un altro modo per combattere i trafficanti di esseri umani sia dare il messaggio per cui non conviene entrare illegalmente in Italia, pagare gli scafisti e rischiare di morire. Immaginiamo quote riservate ai lavoratori di Paesi che collaborano informando i loro cittadini sui rischi che corrono a mettersi nelle mani degli scafisti, per raccontare loro quanto la realtà sia spesso distante da quella che gli viene raccontata da questi criminali. Daremo quindi quote privilegiate ai governi che faranno un lavoro di informazione. Le stesse persone che se la prendono col governo, non spendono una parola contro trafficanti che si sono fatti pagare fino a 9 mila euro da persone che poi hanno messo su una barca che alla prima difficoltà è andata in mille pezzi e hanno lasciato una persona con le mani legate al timone. Questa gente io la voglio combattere e sconfiggere, è la politica più seria che si possa fare”.

Migranti, il rapporto tra Italia e Unione europea

Ampio spazio, poi, è stato dato alle dinamiche tra Italia e Unione europea in materia di migranti. In conferenza stampa, infatti, il premier ha spiegato: “Viene nuovamente ristretta la protezione speciale, una fattispecie allargata a dismisura: l’intento del governo è abolirla e sostituirla con una norma di buonsenso che corrisponda alla normativa europea di riferimento. Non c’è stato incontro bilaterale dove io non abbia trattato questa materia. Il tema europeo diventa ancora più centrale. All’indomani della tragedia ho scritto una lettera ai vertici dell’Ue per chiedere azioni concrete immediate. Su questo serve il coinvolgimento dell’Europa a partire dalla coesione e dalle risorse. Abbiamo bisogno di risposte a 360 gradi. L’Italia non può affrontare da sola il problema. Da parte della von der Leyen c’è stata una risposta a questo, che segna di fatto un cambio di passo. Fondamentalmente noi chiediamo che dal prossimo Consiglio europeo arrivino passi concreti. Vogliamo stabilire il principio che non accettiamo la tratta delle persone del terzo millennio”.

Meloni, ancora, tentando di difendersi dalla pioggia di critiche che ha travolto lei e il Governo, ha precisato: “Solidarietà non è far entrare chiunque arrivi e poi tenerlo ai semafori per pulire i vetri. Per me solidarietà è dare le stesse possibilità dei cittadini italiani. È strumentale voler dimostrare che l’Italia non ha fatto qualcosa che poteva fare. Qualcuno pensa davvero che il governo e le istituzioni potessero fare davvero qualcosa che non hanno voluto fare? Non è un bel messaggio, abbiamo sempre fatto tutto quello che potevamo fare”.