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Il canone Rai è da sempre un grande bersaglio di Striscia la notizia, tg satirico di Canale 5. Tra scandali, evasori e furbetti, gli inviati del programma ideato da Antonio Ricci hanno sempre posto la lente d’ingrandimento sul fatto che fossero in molti in Italia a non pagare la tv di Stato.
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I partiti in Parlamento non pagano il canone Rai
Nell’ultimo servizio sul tema andato in onda nella puntata del 27 ottobre, l’inviato di Striscia Pinuccio ha dato seguito a quanto chiesto dal nuovo amministratore delegato, Carlo Fuortes, che ha proposto di far pagare il canone anche a chi vede la Rai su tablet e telefonini. Una caccia ai piccoli, secondo Striscia, che non vedrebbe però il fatto che molte aziende e partiti politici che siedeno in Parlamento non pagano il canone Rai.
Canone Rai, i parlamentari che non pagano
Striscia riporta nel suo servizio il punto di Bruno Maizzi, vice presidente Nazionale del Movimento Consumatori, che ha detto: “Per quel che ne sappiamo nei partiti politici o movimenti non vi è traccia né di accordi né di pagamenti da parte delle segreterie nazionali per questo riconoscimento di canone speciale”.
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Parlamentari che non pagano il canone Rai, chi sono
Maizzi sottolinea poi che siano proprio le grandi sedi di partito a non pagare: “C’è qualche piccola sede di partito, magari dislocata nei paesini, che il canone lo paga. Così come è prassi in Italia, pagano solo i piccoli esercizi di vicinato e chi si prodiga per il prossimo, come nel caso di associazioni di volontariato e case famiglia”.