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Chiara Ferragni torna sul caso Balocco: "Sono pronta a chiarire tutto"

Chiara Ferragni

Chiara Ferragni intende fare chiarezza sul caso Balocco, precisando che parlerà solo con i magistrati che seguono la vicenda

Il nome di Chiara Ferragni ormai viene accostato a quello di una truffatrice, ma è davvero così? L’influencer coinvolta nello scandalo del pandoro Balocco è tornata a parlare della vicenda, chiarendo che fornirà tutti i dettagli necessari ma solo ai magistrati.

Chiara Ferragni vuole fare chiarezza sul caso Balocco

Chiara Ferragni è pronta a dire la sua verità in merito al caso Balocco. Però, lo farà solo con i magistrati che seguono la vicenda, nonostante molti giornali ormai le stiano alle costole per avere gli ultimi aggiornamenti.

È stata lei stessa a precisare questo, tramite una nota che poi è stata diffusa dai suoi legali Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone.

A essere coinvolte nello scandalo sono due società di cui è amministratrice delegata, ovvero la Tbs Crew Srl e la Fenice Srl. Dopo il primo comunicato del’8 gennaio scorso, l’imprenditrice è tornata a parlare e di nuovo si è detta serena e ha dichiarato che ripone piena fiducia nelle autorità, con cui collaborerà senza alcun problema.

Lo scandalo Balocco: il coinvolgimento di Chiara Ferragni

Ormai si parla solo di lei e purtroppo non in maniera positiva. Doveva essere l’ennesima iniziativa di beneficienza di Chiara Ferragni, invece l’influencer numero 1 d’Italia è finita al centro delle polemiche.

L’Antitrust ha evidenziato come i soldi derivanti dalla vendita del pandoro che ha realizzato in collaborazione con Balocco non siano mai andati all’ospedale torinese Regina Margherita. Cosa che si evinceva invece dall’etichetta e dall’abbondante attività promozionale condotta in prima persona dalla Ferragni.

Anche l’ad di Balocco è indagata per truffa aggravata insieme a lei.

Al momento le procure che stanno indagando, ovvero quella di Milano e di Cuneo, stanno ascoltando le persone informate sui fatti, solo successivamente potranno decidere di convocare le dirette interessate per ascoltarle. I tempi però non sono ancora chiari.