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Con l’addio alle mascherine tornano le allergie da polline

Senza mascherine tornano le allergie da polline

Si parla poco degli effetti collaterali "benefici" della protezione contro il Covid: con l’addio alle mascherine tornano le allergie da polline

Con l’addio alle mascherine tornano in maniera massiccia le allergie da polline e lo stop alla protezione delle vie respiratorie dal coronavirus ha riporta in auge dopo due anni un problema che hanno molte persone. Ne ha parlato con il Corriere della Sera  la dottoressa Mona-Rita Yacoub, coordinatrice dell’Area Allergologica presso l’Unità di Immunologia, Reumatologia, Allergologia e Malattie rare dell’ospedale San Raffaele di Milano. Tecnicamente l’allergia ai pollini ed a varie sostanze è una reazione anomala del sistema immunitario che avvia la produzione di anticorpi per difendersi da quelle sostanze. Si tratta di sostanze innocue per l’organismo ma che scatenano comunque una reazione allergica

Tornano le allergie da polline

Ma cosa succede? Che quando  il nostro organismo entra in contatto con una sostanza che individua e “marca” come pericolosa, l’incontro tra gli allergeni e gli anticorpi provoca la reazione immunitaria.  E che succede? Avviene il rilascio di mediatori chimici, come l’istamina, alla base di ogni sintomo allergico. E sono sintomi che posso spaziare da una lieve irritazione fino all’anafilassi, che mette a pregiudizio addirittura la vita. La dottoressa Yacoub del San Raffaele lo ha spiegato bene: “È vero che le persone allergiche stanno avendo maggiori disturbi che in passato ed è anche vero che negli ultimi due anni abbiamo indossato le mascherine e questo ha interferito certamente sull’esposizione ai polline”. 

“Per due anni siamo rimasti protetti”

Perché? Perché “siamo rimasti protetti. Ora non portiamo più le mascherine all’aperto e i pazienti, non più abituati, risultano altamente sintomatici”. E ancora: “Vediamo che in tanti si lamentano di stare peggio del periodo pre Covid, come se i due anni di non esposizione abbiano contribuito a rendere i sintomi peggiori”. Ma c’è un motivo ulteriore: “Inoltre quest’anno dobbiamo fare i conti con una stagione secca, ha piovuto poco: le scarse piogge per lunghi periodi non hanno contribuito ad abbassare la concentrazione di pollini, almeno temporaneamente. Con la pioggia in genere chi è allergico alle graminacee sta meglio, mentre sta peggio chi è allergico alle muffe”.