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Conte a Montecitorio, Salvini "No ad altri passi indietro"

giuseppe conte

Conte lavora per scegliere i ministri. Salvini chiede di "rispettare il voto degli italiani" e riceve il supporto di Giorgia Meloni su Savona.

In seguito al colloquio informale tra Sergio Mattarella e Giuseppe Conte del 25 maggio, le reazioni della Lega sono state molto dure poiché il partito insiste nel proporre Paolo Savona, economista euroscettico e che pare essere inviso al Colle, come Ministro dell’Economia. Matteo Salvini, il 26 maggio, ha usato toni più morbidi ma non è più disposto “a fare altri passi indietro”.

La telefonata del Presidente francese

Il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha lasciato in mattinata la sua abitazione per recarsi a Montecitorio, dove sta lavorando alla stesura della lista dei ministri da presentare ufficialmente al Quirinale. “Stiamo lavorando” risponde ai giornalisti che gli chiedono quando scioglierà la riserva. Non interviene nelle dispute di questi giorni, nonostante sia il premier incaricato; sembra però intento a dimostrare di non essere un semplice “esecutore”- come è stato definito in un editoriale del New York Times-. Riferisce ad esempio di aver ricevuto una telefonata del Presidente francese Emmanuel Macron “(…) il quale ha formulato i suoi migliori auspici per il governo che stiamo formando in Italia”. Conte ha incontrato inoltre l’ambasciatore Luca Giansanti, una delle persone più papabili per la Farnesina.

‘O si parte o per noi basta’

L’attenzione della stampa si concentra anche altrove, soprattutto in via Bellerio a Milano. Il post di Matteo Salvini su Facebook (“Sono molto arrabbiato”) scritto dopo il colloquio del 25 maggio tra Conte e Mattarella non è passato inosservato. Il Segretario della Lega ha riunito i vertici del partito in una riunione informale presso la sede del Carroccio, per poi presentarsi a una festa della Lega a Martinengo, nel Bergamasco. Entrambe le occasioni sono state colte per scambiare qualche battuta con i giornalisti presenti. “Già stasera daremo al Presidente del Consiglio incaricato i nomi dei ministri della Lega che sono pronti a lavorare per il bene dell’Italia. Non è una questione di nomi e cognomi ma di rispetto del voto degli italiani” spiega Salvini, senza nominare Paolo Savona, e aggiunge: “O si parte o per noi basta così. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, la Lega ha fatto fin troppi passi indietro“. Il Segretario leghista non teme il ritorno alle urne, forte anche dei sondaggi che danno il partito in continua crescita. “Non sono nato per tirare a campare” specifica, precisando che vede però un rischio e cioè “un’ulteriore frattura tra i palazzi del potere e gli italiani“. Alla domanda “E’ ancora arrabbiato?”, Matteo Salvini sorride in modo ironico e risponde: “Oggi sono molto tranquillo. Sono determinato. (…) Se qualcuno però facesse saltare quindici giorni di duro lavoro, di impegno e di sacrificio, sarei ancora arrabbiato”. Il Segretario della Lega, per quanto riguarda la scelta di Paolo Savona come ministro, ha ricevuto l’appoggio di Giorgia Meloni, la quale ritiene “inaccettabile l’ingerenza di Mattarella“. Il Presidente di Fratelli d’Italia ripete che il suo partito non sosterrà la maggioranza, salvo che su specifici provvedimenti già presenti nel programma della coalizione di centrodestra, tuttavia “(…) offre il suo convinto aiuto per rivendicare il diritto di un governo a scegliere un ministro dell’economia non indicato da Bruxelles”.

salvini

Fico e Casaleggio fiduciosi

Roberto Fico, Presidente della Camera e uno degli esponenti più noti del Movimento 5 Stelle, si è presentato al Salone del Libro di Napoli. “Non la preoccupa lo stallo nella formazione del governo?” è la prima domanda rivolta a Fico; subito dopo si chiede se non sia auspicabile maggiore flessibilità sul nome di Savona da parte dei leghisti e dei pentastellati. Replica Fico: “In questo momento, il Presidente del Consiglio incaricato e il Presidente della Repubblica sono al lavoro per permettere la formazione di un governo e speriamo che ciò avvenga il prima possibile”. Per quanto riguarda Savona, il nome “è oggetto di interlocuzione tra Conte e Mattarella“. Il contenuto delle risposte di Roberto Fico è identico a quello di Davide Casaleggio che, interpellato alla Wired Next Fest di Milano, si è detto fiducioso che Conte e Mattarella “troveranno un’ottima soluzione”.

renzi

‘Non c’è nessun complotto’

Sul fronte del centrosinistra si registra un intervento di Matteo Renzi. Tramite la sua pagina Facebook, il Segretario dimissionario del Partito Democratico attacca Di Maio e Salvini, ricordando che lo spread è salito ai “livelli massimi dal 2013”. Non è una “notizia tecnica- spiega Renzi-perché purtroppo riguarda la nostra vita. Dai prossimi giorni i mutui per le famiglie costeranno di più, l’accesso al credito per le piccole imprese sarà più difficile e pagheremo di più gli interessi sul debito pubblico. (…) Non c’è nessun complotto, non guardate Bruxelles, non è colpa dei mercati finanziari”. Secondo l’esponente del Pd, le misure previste nel programma di governo di Lega e M5S non dispongono delle adeguate misure economiche: “Quando proveranno a fare ciò che hanno promesso (…) e si accorgeranno che non ci sono soldi, allora sì che ne vedremo… delle brutte”.