> > Cosa dicono le mail segrete della missione russa anti Covid in Italia

Cosa dicono le mail segrete della missione russa anti Covid in Italia

Il premier all'epoca dei fatti, Giuseppe Conte

Le mail segrete della missione russa anti Covid in Italia offrono spunti per riflettere sui numeri di una missione non solo con personale medico

Le mail segrete della missione russa anti Covid in Italia pubblicate dal Corriere della Sera sembrano suggerire un quadro molto differente da quello ufficiale in particolare su due punti: chi pagò e dove i russi concentrarono le loro azioni di “bonifica”. Il contesto è quello per il quale a fine marzo il funzionario del ministero degli Esteri russo Alexei Paramonov aveva minacciato di “conseguenze irreversibili” l’Italia e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Lo storico è quello per cui, con Giuseppe Conte premier, all’aeroporto di Pratica di Mare atterrarono tredici quadrireattori Ilyushin decollati da Mosca accolti dal titolare della Farnesina Luigi Di Maio

Ecco le mail segrete della missione russa 

In tutto giunsero 28 tra medici e infermieri su 104 addetti, a guidarli Sergey Kikot, generale vice comandante del reparto di difesa chimica, radiologica e biologica dell’esercito russo. E le mail inviate a marzo 2020 all’ambasciata di Mosca citano l’intenzione dei russi di “bonificare” le strutture pubbliche e le spese da sostenere. Le mail fanno parte del carteggio di indagine Copasir e, come spiega Open, “svelano che gli accordi tra l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Vladimir Putin erano molto diversi da quelli comunicati”. Ecco un esempio: “Sono state preparate brigate mediche con impianti e attrezzature necessarie per prestare assistenza d’urgenza e curare gli ammalati. Si prevede di inviare i mezzi speciali per la disinfestazione di strutture e centri abitati nelle località infette”. 

I voli, le spese e i numeri del personale

Dal 22 marzo al 15 aprile sono in calendario una serie di voli da Soci a Pratica di Mare per il trasporto di “personale medico, dispositivi di protezione, attrezzatura medica e i mezzi per la lotta contro il Coronavirus”. E ancora: “Il decollo del primo aereo è programmato per le ore 14 di Mosca poi a seguire a distanza di un’ora altri quattro aerei. Attualmente si stanno preparando alla partenza 123 persone e 7 mezzi. Fra gli specialisti russi ci saranno 12 interpreti di lingua italiana per poter assicurare la comunicazione immediata con gli esperti italiani”. E le altre spese? “Ci auguriamo che le questioni di vitto alloggio e supporto alla vita dei medici russi siano risolte dalla parte italiana, come pure la messa a disposizione di materiali consumabili necessari, per esempio per il funzionamento degli apparecchi di ventilazione artificiale dei polmoni che saranno portate dalla Russia”.